La prova generale fu vinta dalla contrada dell'Istrice dopo una bellissima lotta sostenuta con le contrade del Bruco, della Lupa, della Chiocciola e della Selva che erano scappate prime. La cosiddetta provaccia di ieri mattina riuscì insignificante perchè la maggior parte delle contrade non parteciparono con ardore alla corsa e fu vinta anch'essa dall'Istrice. Il Palio corso ieri sera fu uno dei più belli che si siano veduti in questi ultimi anni. Il concorso dei forestieri a vedere lo spettacolo, è stato addirittura straordinario, in confronto degli altri anni, in cui il Palio di Luglio si faceva quasi in famiglia. A questa affluenza eccezionale non possono essere certamente estranee le iniziative prese dal nostro Comitato locale per la Associazione dei Forestieri. Tuttavia ci sarebbe quasi da deplorare questo buon risultato, quando si rifletta che ieri si fece vedere ai nostri ospiti un Palio meschino e scadente, sia per la esumazione di vecchi costumi, alcuni dei quali erano veramente indecenti. Noi siamo sicuri di interpretare le opinioni di tutti i cittadini di buon senso, facendo voti che questa nostra bellissima festa tradizionale, che ha oggi acquistata una rinomanza notevole, non sia screditata per un malinteso spirito di inopportuna economia. Occorre assolutamente evitare lo sconcio che si abbiano due palii di due diverse edizioni, affinchè non avvenga che quei forestieri cui, come ieri, capita di vedere la edizione più scadente, portino ai loro paesi la eco della disillusione provata, che si trasforma necessariamente in un discredito del Palio stesso. I due Palii dovrebbero essere perfettamente eguali. Speriamo che l'anno prossimo il nostro Comitato della Associazione per i forestieri riesca a persuadere tanto l'Autorità Comunale quanto le Contrade della necessità di evitare questo sconcio.
Il tradizionale salto del fiocco che veniva fatto dall'alfiere Forni, detto mastuchino, della contrada della Civetta, mentre il corteo faceva il giro della piazza, venne accolto continuamente da vivissimi applausi. | |
Anche quest'anno il grandioso spettacolo del Palio tradizionale ha portato fra noi il consueto enorme concorso di gente. Vi assistevano anche moltissimi stranieri che manifestarono apertamente il loro entusiasmo per il meraviglioso quadro della nostra storica piazza, gremita di popolo trepidante, per la ricchezza e il gusto artistico dei costumi, per l'abilità e l'eleganza degli alfieri che girano le bandiere e per il fanatismo che anima la popolazione. Fu notata e apprezzata moltissimo la nuova bandiera della nobil contrada dell'Aquila, ricamata squisitamente dalla distinta nobile signorina Giacinta Grottanelli De Santi, su disegno del maestro Flavio Corsi. Lo sfilamento delle comparse terminò poco prima delle ore 19. Allo sbocco di via S.Martino, dietro il cordone del carabinieri e guardie, si era agglomorata una folla eccezionalmente numerosa che impiegò parecchi minuti a riversarsi nel centro della piazza che, dopo questo tardivo rinforzo, diventò piena come un uovo. Dato il cenno per l'uscita dei cavalli dal cortile del palazzo del Podestà, corse nel pubblico il solito fremito d' ansia. La mossa riuscì benissimo. Quasi tutti i cavalli partirono in un gruppo serrato e i fantini incominciarono a scambiarsi nerbate anche prima di giungere alla fontana. Il cavallo della Torre, per quanto avesse avuta a sorte buona posizione entro al canapo, non fu abbastanza pronto alla partenza e rimase uno degli ultimi, come del resto era accaduto nelle prove; ma ben presto accennò a valersi della sua forza, indiscutibilmente superiore, per guadagnare terreno. Il cavallo del Montone marciava in testa, ove rimase per due giri e mezzo, essendo riuscito il fantino più volte a tenere indietro, a suon di nerbate, il cavallo della Torre, il quale all'ultimo giro, presso la Cappella, potè passare e vincere. Il fantino della Torre, bersagliato continuamente da diversi rivali, dette prova di abilità e di fedeltà alla sua contrada e merita perciò le più vive lodi. Il cavallo del Montone giunse secondo e quello del Nicchio terzo. La corsa fu oltremodo interessante, una delle più emozionanti che si siano vedute. Ognuno può immaginarsi a quale grado giunse l'entusiasmo del popolare rione della Torre, in cui tutta la notte si è festegglata la vittoria con musiche, canti, balli e copiose libazioni. Anche le campane della chiesa della contrada non furono mai lasciate in riposo. Una gran folla visitò il rione e fu fatta segno dai generosi popolani alle più schiette cortesie. Il priore comm. Ferrari e gli altri componenti il seggio fecero signorilmente gli onori di casa ai visitatori. Speciali attestati di meritata benevolenza toccarono al giovane e bravo fantino, Guido Sampieri, il quale ieri sera si ritirò prestissimo perchè stanco dalla fatica, dalle emozioni e dalle.... nerbate. Oggi il cavallo, il fantino e la comparsa hanno fatto per la città il giro di uso. Al fantino sono stati dedicati due sonetti di omaggio. Con quello d'ieri la Torre ha conquistato il 39. palio.
Dopo il Palio, la gente che gremiva
la Piazza del Campo si riversò per le vie
centrali della città, invadendo poi il pubblico passeggio della Lizza e i bastioni
di Fortezza.
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