"Lo Spettatore" del 3 luglio 1886
Il Palio - Domani, sera a ore 6 le comparse delle 10
Contrade, che prendono parte alla corsa, comincieranno a fare il giro
della piazza. Finito il quale avrà luogo la carriera definitiva.
Le contrade entreranno in piazza in questo ordine:
1. Istrice
2. Civetta
3. Unicorno
4. Aquila
5. Tartuca
6. Selva
7. Onda
8. Chiocciola
9. Oca
10. Pantera
"Il Libero Cittadino" dell'8 luglio 1886
Il Palio. - Il solito effetto
sempre bello e sempre nuovo di tutta
una moltitudine pigiata
nella conca della nostra storica e pittoresca piazza; - il solito
entusiasmo così originalmente piacevole, che forma quasi il più bello
spettacolo della festa, accresciuto domenica scorsa daIl’incertezza
della vittoria, contrastata da cavalli di ugual forza e da fantini
di ugual valore.
Per dar ragione alla vieta superstizione che
la festa va fatta quando è il santo, non mancò l’incidente
spiacevole della mossa. Alcuni fantini, impazienti di guadagnar
tempo e terreno,
andarono a battere sul canapo teso cadendo
al solito sconciamente, con poco gusto di quei poveri
cavalli e con punta sodisfazione dei
cavalieri, uno dei quali, quello della Chiocciola
fu condotto allo Spedale per ferite che, fortunatamente
non hanno avute gravi conseguenze.
Data una seconda mossa, con esito abbastanza
felice, la corsa riuscì per i dilettanti
del genere di una attrattiva eccezionale, e
per le nerbate di cui non si fece a risparmio
e per la continua gara durata per tutti e tre
i giri, all’ultimo dei quali l’Istrice, che si
era mantenuto primo, cadde a S.Martino,
facilitando alla Tartuca, che veniva subito
dopo, la vittoria, con quanta sodisfazione di
tutti i tartuchini lascio a voi il giudicare.
Al punto della vincita non mancarono i soliti esercizi di
pugillato e qualche legnata distribuita anche al
fantino vincitore, il quale
s’aspettava per dir la verità tutt’altra accoglienza,
ma l’intervento della forza pubblica
riuscì a calmare gli spiriti bellicosi dei fanatici,
portandone qualcuno al fresco per misura
puramente igienica.
Qualche strascico l’avemmo lunedì al nuovo mercato,
in cui alcuni giovanotti contradai
per vendicare il proprio campione delle busse
toccate in piazza, legnarono di santa ragione
uno del Montone conciandolo anche maluccio
a quanto ci assicurano.
Del resto, tolti questi piccoli ed inevitabili
incidenti, la festa riuscì con perfetto ordine,
tanto più difficile a mantenersi in quanto si
tratta di molte migliaia di persone esaltate e
riunite in una sola piazza; e ciò ridonda
a lode della nostra popolazione la quale anche
fra gli entusiasmi e le ire contradaie mantiene
un rispetto grandissimo alle autorità.
"Lo Spettatore" del 10 luglio 1886
Il Palio. - A Domenica 4 luglio per
richiesta dei Capitani delle Contrade il
Municipio differì questa bella e popolarissima festa
poiché la solennità della
Visitazione di Maria SS. con tanto decoro di culto celebrata
nella chiesa di Provenzano, accadeva in Venerdì, nel giorno
di sabato non correndosi per antica consuetudine il palio, questo era
rimesso di un sul giorno trasferendolo alla Domenica.
Fra le dieci Contrade a cui spettava
il dritto di correre, quattro cioè la Pantera, l’Istrice,
la Tartuca e la Chiocciola
potevano, per forza di cavallo, contendersi la palma della vittoria.
L'aspetto della storica Piazza che
Dante Alighieri chiamò il Campo di Siena,
presentava un incantevole spettacolo,
gremita siccome era nel suo centro e nei
palchi che la circondano di popolo entusiasta e plaudente.
Fra questo il corteo della Contrade ed
il Carro dello bandiere procederono e furono
ammirati per artistica eleganza, e
preser posto innanzi al Palazzo che fu
splendida e degna dimora del Governo Repubblicano Senese.
La mossa dei cavalli è un momento di
grande trepidazione per tutti, al canape
urtandosi, spinti forse dal troppo ardente
desiderio d’essere i primi a lanciarsi
nella pista, vi caddero i fantini della
Chiocciola, della Tartuca ed altri. Il primo
non riportate lesioni gravi fu però
inabile a rimontare a cavallo, non così
il secondo il quale dopo gareggiata con
perizia di equestre destrezza la vittoria
all'emulo fantino che montava il cavallo
della Contrada dell’Istrice lo fece cadere
e vinse.
Tutto procedè nel più perfetto ordine,
vi fu qualche tentativo di pugilato, ma
per quanto il parossismo dei fanatici contradai
giungesse al suo ultimo grado non vi seguì
alcun reato di sangue.
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