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2 luglio 2016
LUPA

DEDICATO ALLA DIVINA MISERICORDIA

2° CAPPOTTO REALIZZATO DA QUESTA CONTRADA
1° CAPPOTTO REALIZZATO DA SCOMPIGLIO
1° CAPPOTTO REALIZZATO DAL CAVALLO PREZIOSA PENELOPE

L'ordine è quello di entrata fra i canapi e il grassetto indica la vincitrice
In questo colore le contrade estratte a sorte
Cliccando sui nomi dei cavalli, su quelli dei fantini e sulle immagini, si apriranno le relative pagine

Porto Alabe OCA Gingillo
Phatos de Ozieri DRAGO Trecciolino
Preziosa Penelope LUPA Scompiglio
Smeraldo Nulese ISTRICE Turbine
Raktou CHIOCCIOLA Girolamo
Renalzos AQUILA Tremendo
Mocambo TARTUCA Bighino
Quadrivia NICCHIO Tittia
Sarbana GIRAFFA Bellocchio
Reynard King BRUCO Brigante

MOSSIERE: Fabio Magni






CAPITANO e PRIORE: Gabriele Gragnoli
VICARI: Marco Giannini, Luca Petrangeli, Glauco Rosini
BARBARESCO: Leonardo Giorgi

La contrada non vinceva dal 2 luglio 1989
Il fantino non vinceva dal 16 agosto 2012








E’ LUPA. IL SOGNO E’ DIVENTATO REALTA’

Jonatan Bartoletti, detto Scompiglio, fa conquistare il 35° Palio alla Contrada che da più anni aspettava questo momento

Piazza del Campo si è riempita nuovamente di bandiere, sono quelle della Lupa che ha conquistato il suo 35° Palio. E’ stato Jonatan Bartoletti, detto Scompiglio, su Preziosa Penelope (8 anni, baio), a conquistare il suo terzo successo. Un’accoppiata vincente che ha portato la Lupa, dopo ben 27 anni, a vincere questa corsa incredibile. Combattuta fino all’ultimo metro.
Tutti i lupaioli sono corsi a ringraziare la Madonna di Provenzano alla quale è dedicato il Palio del 2 luglio dipinto, quest’anno, da Tommaso Andreini.
Tre giri da cardiopalma. I barberi si sono lanciati sull’anello di tufo spezzando la torrida canicola che aveva imprigionato questa bellissima piazza a forma di conchiglia.
Dopo l’allineamento fra i canapi di Oca, Drago, Lupa, Istrice, Chiocciola, Aquila, Tartuca, Nicchio, Giraffa e il Bruco di rincorsa, a sfrecciare in testa è stato il Nicchio, inseguito da Drago, Tartuca e Lupa che, dopo poco, si posiziona al terzo posto. L’ordine resterà così fino al terzo giro di S. Martino, quando, oramai, sembrava il Nicchio a vincere, ma Scompiglio con estrema abilità è riuscito a girare interno all’ultima curva del Casato.
A nulla è valso lo sforzo del Nicchio, Drago e Oca. Jonatan Bartoletti ha tagliato il bandierino facendo arrivare prima la Contrada che da più anni era in attesa di questa vittoria. Era la “nonna”, ora la “cuffia” passa all’Aquila.
Quel drappo carico di metafisicità, dedicato al Giubileo straordinario consacrato alla Misericordia, dove Andreini è riuscito a riportare una complessa e intensa interiorità,
adesso è della Lupa, lo custodirà con amore insieme al ricordo indelebile di questa corsa.
E dopo che la storia, avvolta dentro un rullio di tamburi e giochi di bandiera, è sfilata riempiendo gli occhi e il cuore di migliaia di persone tutti siamo tornati al presente.
Ma è davvero così? In questa città è difficile vivere solo l’oggi senza farsi catturare da un vortice di sentimenti che raggiungono il suo apice proprio con il Palio, la Festa senese capace di collegare due spazi temporali: passato e presente. I senesi vivono all’unisono l’uno e l’altro, catapultati in un tunnel di sensazioni, emozioni e percezioni che li rende unici, come il loro Palio.



            i Masgalani            


























LE CADUTE DEI FANTINI


























NUMERO UNICO











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