Dei dieci cavalli presenti solo Lina ha già vinto il Palio, la cavallina tre volte vincitrice tocca alla Selva.
Gli altri cavalli non destano grandi entusiasmi, il migliore è Wally, toccato alla Lupa che monta il cinquantatreenne Picino, alla sua cinquantaduesima ed ultima presenza dopo trentasei anni in piazza.
Desta un'ottima impressione il debuttante Folco che tocca alla Tartuca con Ganascia. La quarta prova non viene corsa, Aquila e Nicchio si scambiano il fantino, Garibaldi va dai Pispini al Casato, l'esordiente Pietrino fa il percorso inverso, nella Selva Porcino sostituisce Ghetta alla Prova Generale.
Dalla mossa parte prima la Tartuca, seguita da Nicchio e Pantera, ottima la progressione di Picino, partito di rincorsa.
Il vecchio Picino si porta subito a ridosso di Ganascia, inizia uno spettacolare duello che sancisce un vero scambio di consegne fra il vecchio ed il giovane campione. Gli altri fantini fanno da comparsa, Ganascia inizia a nerbare Picino.
Nel primo giro il fantino della Lupa riesce a parare le poderose nerbate di Ganascia. Picino, osteggiato da tutta la piazza, riesce a tenere testa alla Tartuca. Ma al secondo giro Ganascia cambia tattica ed inizia a nerbare Picino con grande violenza ed impeto, una "nerbatura" che passa alla storia.
La piazza si infiamma, Ganascia mette fine in maniera autoritaria alla carriera del grande Picino, in verità, personaggio non molto amato, ma piuttosto temuto, dalla piazza e dagli altri fantini.
Al secondo San Martino, Picino non regge più alle nerbate, cade e viene portato in ospedale in preda ad un violento attacco febbrile.
Per la Tartuca è fatta, il resto della carriera è una formalità, Ganascia conquista la sua terza vittoria dopo appena sei carriere corse, inizia il mito del cavallo Folco.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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