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Tratta felice per Pantera e Tartuca che hanno in sorte Crognolo ed Esperta. Anche Leocorno e Montone, con le promettenti Lola e Fanfara, hanno buone possibilità di vittoria.
La Provaccia non viene corsa causa maltempo, nelle prove disputate salgono vertiginosamente le quotazioni della Pantera e non mancano gli incidenti. Alla seconda prova si fa male Rancani nel Nicchio, anche il Morello, di proprietà del fantino Randellone, esce malconcio dalla caduta, la Contrada dei Pispini viene esentata per le rimanenti prove e si affida a Rombois, lasciato libero dal Montone.
Alla Prova Generale si infortuna Memmo nell'Istrice e viene sostituito da Bubbolo che ha corso le prime due prove nella Tartuca, dove arriva Testina che abbandona la Selva in cui approda all'ultimo momento Pirulino.
Si corre alla presenza del Principe ereditario Umberto di Savoia. Dalla mossa parte primo il Montone, seguono Oca e Leocorno, le due favorite Pantera e Tartuca sono già in ritardo.
Cispa e Fanfara girano primi a San Martino, nel frattempo Picino e Randellone si massacrano di nerbate, cadono Nicchio e Civetta.
Il Palio non ha praticamente storia, quando il Leocorno stacca l'Oca il Montone è ormai irraggiungibile e Cispa va a vincere tranquillamente.
Dopo-Palio molto movimentato per Fulmine, i panterini non gli perdonano una prova davvero incolore, prima il fantino becca una serie di ceffoni, poi una donna della contrada cerca di dargli fuoco gettando del petrolio sui suoi abiti.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)
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