Il Palio di Siena non è una manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: esso fa parte integrante della storia cittadina e del popolo senese nei molteplici aspetti in cui si è diversificato durante i secoli.
Le Contrade e il Palio hanno origini remote: i primi documenti che citano le Contrade risalgono al 1208 mentre solo nel 1281 si parla di "Spese per la Festa di Santa Maria d'agosto". A questa cerimonia non partecipavano le Contrade come le conosciamo oggi e i primi nomi attuali compaiono solo alla fine del Quattrocento fino ad apparire tutte nel 1546.
Fin dall'antico le corse con i cavalli erano frequenti per le vie della città ma solo nel 1633 viene documentato il primo Palio corso dalle Contrade in Piazza con i cavalli.
Da allora il Palio è sempre stato effettuato, salvo l'interruzione napoleonica del 1801, quelle del 1848, del 1859 e del 1866 per le Guerre d'Indipendenza, poi le interruzioni dal 1915 al 1918 per la Grande Guerra e dal 1940 al 1944 per la seconda Guerra Mondiale, infine nel 2020 e 2021 per la pandemia.
Il Palio viene corso due volte l'anno: il 2 luglio in onore della Madonna di Provenzano e il 16 agosto in onore della Madonna Assunta.
Il territorio della città all'interno delle mura è diviso in Terzi: Città, San Martino e Camollia e al loro interno in diciassette Contrade con dei confini stabiliti nel 1729 (stile senese) dal "Bando di Beatrice Violante di Baviera" Governatrice della Città; tali confini sono tutt'ora vigenti e sono una delle basi della legislazione contradaiola.
Ogni Contrada è come un piccolo stato, retto da un Seggio direttivo presieduto da un Priore (che in una Contrada ha il titolo di Rettore e in un'altra quello di Governatore).
Entro il loro territorio le Contrade possiedono un chiesa e una sede storica dove viene custodito tutto il patrimonio storico-artistico e culturale pervenuto nei secoli: dai drappelloni conquistati ai dipinti e gli affreschi, dagli antichi costumi fino a quelli in uso odierno, le antiche bandiere, l'archivio documentale e tutto quanto concerne la vita della Contrada nella sua dimensione antropologica.
La mattina del 29 giugno (per il Palio di luglio) e quella del 13 agosto si procede alla "Tratta", cioè all'assegnazione per sorteggio dei cavalli alle dieci Contrade partecipanti al Palio.
Dopo la "Tratta", nel pomeriggio viene effettuata la prima Prova, poi nei giorni a seguire verranno corse le ulteriori cinque Prove delle quali, quella serale della vigilia del Palio prende il nome di "Prova Generale" e l'ultima, corsa la mattina del Palio, viene detta "Provaccia".
Il complesso meccanismo della festa raggiunge il suo culmine con lo scoppio del mortaretto che annuncia l'uscita dei cavalli dal Cortile del Podestà detto "Entrone". Ad ogni fantino viene consegnato un nerbo di bue con il quale potrà incitare il cavallo oppure ostacolare gli avversari durante la corsa. Dopo il saluto al Palco delle Comparse, i fantini avvicinano i cavalli alla "Mossa", ossia il punto dove sono stati tesi due canapi all'interno dei quali saranno chiamate ad allinearsi le Contrade.
L'ordine di entrata è stabilito dalla sorte secondo un meccanismo di estrazione attuato segretamente all'ultimo minuto, quando i cavalli sono in attesa nei pressi dei canapi.
Nella Piazza regna un assoluto silenzio, in un'atmosfera surreale.
L'ordine di ingresso viene letto ad alta voce dal "Mossiere"; la decima e ultima Contrada entrerà "di rincorsa" quando lo riterrà più opportuno decidendo così il momento della partenza e l'abbassamento dei canapi.
La partenza non valida viene segnalata da uno scoppio del mortaretto e i fantini devono fermare i loro cavalli e tornare dietro i canapi per ripetere l'operazione di entrata.
Se la Mossa è valida i cavalli dovranno compiere tre giri di Piazza (1000 metri circa) e solo al primo arrivato sarà riservata la gloria della vittoria. Chi vince è infatti il cavallo anche se conclude la carriera "scosso", cioè senza fantino perché è caduto.
I contradaioli in giubilo ricevono il Drappellone al grido di "daccelo!! daccelo!!" indirizzato al "cencio" come affettuosamente viene chiamato il Palio e con quello, il fantino in trionfo e il cavallo si recano alla Basilica di Provenzano per il Palio di luglio o al Duomo per quello di agosto, per cantare solennemente il "Maria Mater" di ringraziamento alla Madonna. E' uno spettacolo unico, da brivido, un caleidoscopio di colori, di bandiere, di tamburi rullanti con tutto il popolo della Contrada in festa.
Poi ogni occasione sarà buona per ricordare alla città la Vittoria conquistata sul Campo, fino all'autunno quando nel rione vittorioso e addobbato a festa, si svolgerà la "Cena della Vittoria" alla quale parteciperanno migliaia di contradaioli e, al posto d'onore, il cavallo vittorioso, vero e proprio ammirato eroe.
Il Palio di Siena è una celebrazione secolare alla quale partecipa tutto il popolo senese e ogni anno attrae e affascina migliaia di visitatori e stranieri da tutto il mondo.
L'accesso alla Piazza è gratuito ed è forse la maniera più emozionante per assistere al Corteo Storico e alla corsa, confusi fra i senesi. All'interno della Piazza si possono acquistare bibite ma attenzione: non ci sono gabinetti!! Talvolta fa molto caldo, il sole è forte e si consiglia di portarsi un cappellino. Si raccomanda di non alzare tablet o macchine fotografiche durante le fasi imminenti della corsa perché i contradaioli potrebbero reagire male. Inoltre dal 2017 è vietato portare bambini al di sotto dei 10 anni (ma tale norma è suscettibile di cambiamento) e, se possibile, lasciate gli zaini a casa o in albergo perché vengono tutti controllati rallentando le operazioni di ingresso alla Piazza.
Invece i posti nei "palchi", nei balconi o alle finestre sono a pagamento e la gestione è compito dei rispettivi proprietari che hanno i negozi o le abitazioni che si affacciano nella Piazza del Campo. L'accesso alle tribune è consentito fintanto che i Vigili Urbani non hanno effettuato lo sgombero del pubblico dalla pista, dopodiché si può accedere solo attraverso appositi passaggi controllati dalle autorità che fanno passare i ritardatari in possesso di regolare biglietto; per questo si consiglia di raggiungere la Piazza prima dell'ingresso del Corteo Storico.