
Nel 1546 la Contrada della Giraffa inalberò un’insegna a liste azzurre e rosse.
1694 - Per distinguersi dalla Contrada della Pantera, all’azzurro fu sostituito il bianco.
1717 - Bandiera di color rosso con raggi o fiamme, bianchi.
1786 - Bandiera bianca e rossa.
In quest’anno la Contrada della Giraffa uscì con un carro circondato, come scrive il Provedi nella sua «Relazione
delle pubbliche feste date in Siena», da «una copiosa compagnia di Etiopi coperti con giro ai fianchi di penne
bianche, e rosse, e con altre simili sull’elmetto, allusive ai colori della propria bandiera, dai quali essendo stata
presa una giraffa, animale Africano se lo conducevano, come in trionfo entro di un piano cinto da elegante
cancellato».
Probabilmente questa raffigurazione suggerì l’aggiunta del «Moro» all’emblema fino allora usato.
Per quanto riguarda l’animale, che veniva disegnato come una specie di cammello essendosi ormai persa in Europa
la sua vera immagine, Ranuccio Bianchi Bandinelli, nel commento al manoscritto del Torrenti sull’entrata in
Siena di Violante di Baviera, dice che «la conoscenza ne fu riacquistata molto più tardi, quando nel giugno del 1827
arrivò a Parigi una giraffa, dono di Mehémet Alì a Carlo X». E prosegue affermando che tale notizia giunse a Siena
a seguito di un volantino a stampa riproducente la bestia, spedito da Giulia de’ Rocchi - che si trovava a Parigi -
al padre Antonio Rinieri insieme ad una lettera nella quale era descritto il trasporto della giraffa.
Per decreto di Vittorio Emanuele III di Savoia, la Contrada della Giraffa sifregia del titolo di «Imperiale»
per avere vinto il palio dedicato alla conquista dell’Impero (2.7.1936).
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