
- IL SONETTO DI BEPPE PALLINI -
Trecento !
I
E così, piano piano, lascia sta',
i sonetti con questo so' trecento
quelli che so' arrivato a pubblicà
su questo sito, e ancora me la sento.
Qualche volta ci devo un po' pensà,
spesso mi vengan fatti sul momento.
Capisco che un vi possano garbà
e un riescan di vostro gradimento,
qualche verso è sboccato o irriverente,
ma mica voglio offendere nessuno,
io dico quel che penso veramente
e spesso sbaglio: se c'è qualcheduno
che di quello che ho scritto si risente,
a loro chiedo scusa uno per uno.
II
L'ho bell'e detto, questioni passate,
che le cose le vedo a modo mio,
mica pretendo che voi la pensiate,
per carità, come la penso io!
Sicché io spero che mi sopportiate,
il mi' punto di vista è un po' stantio,
ma tante primavere so' passate
- manco me lo ricordo, veroddio -
da quando venni al mondo in questa Siena
ch'era proprio la bella addormentata:
macchine poche, la notte per strada
qualche persona, ma piuttosto rada,
la Piazza era deserta e illuminata
sol dai lampioni e da la luna piena.
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