
- IL SONETTO DI BEPPE PALLINI -
La terza età
I
Chiamatela così se più vi piace,
oppure anzianità, ma un cambia niente,
noialtri vecchi è meglio dassi pace
e pensà no al passato, ma al presente.
Chi un è ‘nvecchiato è peggio, perché giace,
ma noi qui siamo; purtroppo la mente
oramai un è più tanto vivace,
ci si scorda le cose facilmente,
le forze so’ pochine, guasi all’osso,
e se cammini per una salita
guasi subito senti ‘l fiato grosso,
la passera è una cosa ormai svanita,
pòl capitare di pisciassi addosso
oppure fa’ una scurreggia vestita.
II
Oggi un si dice vecchio a le persone
c’è chi se ne potrebbe avere a male,
le donne specie, per definizione
un so’ mai vecchie, cosa naturale.
Ma dire terza età è una finzione,
vòle dire vecchiaia, tale e quale,
serve soltanto a dare l’illusione
che sia ancora lontano il dì fatale,
e per rende’ l’inganno più pietoso
ed a la morte non facci pensà,
io m’aspetto che qualche spiritoso
al Laterino, lì prima d’entrà,
metta un cartello: “Casa di riposo
definitivo per la quarta età.”
|

|
|
| |