Le voci della vigilia danno sicuro vincitore di questa Carriera Rondone che deve "riscuotere" gli interessi di una serie di favori fatti in passato.
Il fantino di Seggiano si accorda subito con la Tartuca in cui è arrivata la scattante Musella che tuttavia non è fra i favoriti.
Sembrano avere molte più possibilità la Torre con Canapino e Topolone, il Leocorno con la vincitrice di luglio Mirabella e Parti e vai, il Montone con Aceto e Ira.
Le prove sono abbastanza tranquille, solo nella Pantera c'è molto movimento, su Dispettoso si alternano, Canapino, Ciancone, Morino e Tristezza che arriva al Palio.
Alla Prova Generale si fa male Aceto che arriva al Palio malconcio, le quotazioni del Montone sono in netto ribasso.
La mossa fa fuori un'altra favorita, come nel luglio 1962 Canapino e Topolone battono nel canape, stavolta non cadono ma la loro corsa è compromessa. Parte prima la Tartuca, seguita dal Leocorno che ha evitato l'ostacolo della Civetta. In ritardo Giraffa e Lupa, le rivali Aquila e Pantera partono ultime, nettamente sorprese dalla rincorsa di Canapetta.
A San Martino la Tartuca mantiene il comando, dietro il Leocorno, la Torre e la Giraffa con Bazza in grande recupero, nelle retrovie cade la Civetta.
Al Casato cade anche Aceto nel Montone e le prime quattro Contrade prendono il largo con Rondone saldamente primo.
Bazza, dopo una partenza non brillantissima, sta facendo un gran Palio, supera la Torre portandosi in terza posizione.
Il terzo giro è da brividi, Bazza riesce a passare anche il Leocorno, Orbello recupera terreno e si avvicina a Musella.
Tartuca e Giraffa sono sulla stessa linea, ma Rondone all'ultimo Casato riesce a girare per primo, per la Contrada di Castelvecchio sembra fatta. Ma Musella è sfinita non risponde alle sollecitazioni di Rondone, Orbello è più fresco e potente e va a vincere di un soffio in una volata mozzafiato.
Beffa atroce per Rondone che aveva già alzato il nerbo, per il navigato Bazza sesta e ultima vittoria.
Nei giorni successivi si viene a sapere che Bazza era venduto alla Torre ma una volta visto Canapino demotivato e ormai staccato l'obbligo era quello di andare a riprendere Rondone con cui il fantino amiatino aveva un conto aperto.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)















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