Il quarto Palio straordinario del secolo viene corso per onorare la Stampa Francese, presente a Siena con una sua delegazione.
La tratta favorisce la Torre con Gobba, una cavallina baia di Giovacchino Pianigiani, nettamente superiore agli altri nove barberi.
Il maltempo condiziona il regolare svolgimento della Festa sin dalle prove, la quarta, la Prova Generale e la Provaccia saltano per la pioggia, Nelle tre prove disputate cambiano molte monte, Nappa, Sciò e Guido Rossi arrivano al Palio senza aver mai provato nella rispettiva contrada.
La terza prova nel Drago la corre Lorenzo Fabbri detto "Pappio", storico barbaresco della Contrada di Camporegio, in sostituzione di Bubbolo, girato alla Pantera solo momentaneamente.
L'undici settembre, una pioggia incessante, impedisce la disputa della carriera. Il Palio è rinviato, i giornalisti francesi, cui era dedicato, lasciano Siena. Anche il dodici settembre la pioggia continua a cadere ed il Palio subisce un ulteriore rinvio.
Si decide di correre il tredici settembre, all'inedito orario delle dieci di mattina. Il tempo è ancora incerto, quando i cavalli sono fra i canapi molti spettatori hanno gli ombrelli aperti.
La Lupa da la rincorsa, parte prima la Selva con Picino, mandato dall'Oca per impedire la vittoria torraiola.
La Selva gira prima a San Martino, seguono Torre, Tartuca e Chiocciola, che si ostacolano a vicenda. Già al Casato emerge la superiorità del barbero della Torre, Moro porta Gobba in testa.
Il Palio non ha più storia, per la Torre è una cavalcata trionfale, seconda la Selva, terza la Chiocciola, entrambe staccate di mezzo giro.
(Da "Daccelo!" di Roberto Filiani)














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