Vinse l'Oca con la cavalla baia scura di Natale Ceccarelli. Oltre che all'Oca i migliori cavalli toccarono: alla Giraffa, il morello di Remigio Bellini che l'anno avanti era toccato all'Aquila; alla Torre, un baio dello stesso Bellini; al Bruco, una storna di Orlando Ricci, difficoltosa a voltarsi, del resto molto corritrice.
Benchè nella circolare trasmessa ai rappresentanti le Contrade fosse detto, come negli anni decorsi, che la mossa sarebbe stata data con due canapi o con semplice nasto, venne senz'altro adottato il sistema dei due canapi.
Le prove furono vinte dall'Oca e dalla Giraffa.
Presentatisi per il palio i cavalli al canape, questo venne abbassato, benchè mancasse la Giraffa il cui cavallo non era voluto uscire dal Cortile del Podestà, tuttavia la mossa fu riconosciuta legittima. Dal canape partirono primi Bruco, Montone e Torre, quindi gli altri; ma giunti a S.Martino il cavallo del Bruco si soffermò e trattenne gli altri due (quello della Torre cadde), dando così agio all'Oca di passare prima e vincere il palio senza alcun altro contrasto.
Alla vincita arrivarono in quest'ordine: 1ª Oca, 2° Nicchio, 3° Bruco, 4ª Tartuca, 5° Montone, 6ª Lupa, 7° Istrice, 8° Unicorno, 9° cavallo scosso della Torre.
(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)











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