Il tedesco Wolfango Helbig che fu presente a questa corsa ne fece in un opuscolo la seguente descrizione:
"Risuona il tamburo, e fuor dal cortile escono i dieci fantini sui cavalli senza sella.
A gran stento fermano gli animali che
impazienti s'impenanno e scalpitano presso la fune tirata avanti la tribuna dei giudici.
La fune cade e tra le grida frenetiche
della folla i cavalli si lanciano innanzi. Tra pochi secondi sono arrivati al difficile angolo sud-est, ossia alla piegata di S.Martino.
Il fantino della Contrada dell'Oca vestito a colori bianco, rosso e verde, e quello bianco e rosso della Giraffa cadono: il primo nel cadere tien ferma la briglia,
si lancia di nuovo sul cavallo e prosegue; il secondo sorpassato da altri cavalli, va zoppicando nella steccionata, mentre il cavallo continua
a correre senza fantino.
Avanti a tutti cavalca il fantino della Contrada della Torre sopra un giovane cavallo bruno, che, secondo le prove, offre la più grande speranza per la vittoria; accanto a
lui, ma un po' più indietro, di modo che la testa del suo cavallo bianco resta quasi nell'arcione del cavallo della Torre, viene il fantino della Contrada del Drago, vestito di giallo,
rosso e verde;
ed immediatamente dietro, così vicino che la testa del cavallo sporge tra le code de' primi due cavalli, segue il fantino giallo e celeste dell'Aquila. Gli altri trovandosi
alla distanza di più metri, l'attenzione si incentra quasi esclusivamente sul gruppo di que' tre cavalieri.
Pare che il fantino della Torre guadagni qualche passo: già s'innalzano dalla Piazza, dove in gran numero stanno raccolti i popolani di questa Contrada,
grida trionfali; quando tutto ad un tratto la situazione si cambia. Il perché nella rapidità della corsa riesce difficile a spiegarsi. Il cavallo
bruno del fantino della Torre fece un salto a sinistra, e in momento quello del Drago si era avanzato di più metri, e quello dell'Aquila aveva sorpassato
quello della Torre, di primo doventato terzo.
Presto il resultato della gara non ammetteva alcun dubbio.
Il fantino del Drago arriva il primo, poi quello dell'Aquila, soltanto come terzo quello della Torre.
I Popolani della Contrada del Drago alzano gridi di gioia frenetici, mentre quei della Torre rispondono con un mormorio di sdegno.
Carabinieri e guardie municipali presto accorrono al luogo dove son riuniti quest'ultimi per impedire, nel caso di bisogno, manifestazioni di fatto.
I Dragaioli si lanciano sopra il vittorioso fantino e colle loro manifestazioni d'affetto e di felicitazioni lo tirano da più parti.
Il suo cavallo è accarezzato e da taluni anche baciato. Da ultimo, fantino e cavallo con immenso chiasso ed in pompa trionfale sono condotti alla Contrada.
Al principiar della notte le strade di questa vengono illuminate ed il giorno dopo pubblicasi un sonetto ad onor del fantino. Questi riceve dalla
Contrada un premio di circa quattrocento lire, e diverse mancie e regali che raccoglie girando col suo cavallo, dalle famiglie benestanti
della Contrada.
In quest'occasione anche l'autore di queste parole potè fare la conoscenza ed esaminare da vicino l'eroe della festa, Angelo Romualdi detto Girocche,
che il 16 agosto 1874 vinse il palio per la Contrada del Drago, è uomo di circa trent'anni, di statura bassa, ma proporzionata. La sua fisionomia generalmente regolare mostra
una fronte larga e bassa, occhi scuri e penetranti, baffi e pizzo neri, ed il suo colorito rosso-brunasto pare accenni che egli, come generalmente i vincitori de' più antichi
tempi fino al presente, non sia nemico dei doni di Bacco.
Il Palio che la Contrada ricevette in premio è esposto nella Chiesa dei Dragaioli, e rappresenta l'Assunzione di Maria e porta la data della festa."
(Da "I quaderni del Griccioli" della Nobil Contrada dell'Aquila)










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