Quercegrossa (Ricordi e memorie)

CANTI, RECITE E STORNELLI

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Poesia ai cacciatori (2007) - Duccio e Sergio

Poesia fatta ai cacciatori prima di mangiare l'arrosto la sera di dicembre 1938 a Vagliagli nella casa di Faustina Rossi alle ore 18,20, mentre il tempo minacciava neve. (Tutti a tavola, e già mangiata la pastasciutta - arrosto già in tavola).

Partiti ne siete di buon ora stamattina da Quercegrossa cacciando a Vagliagli trascorsa a palmo la sorridente collina Giornata rigida e molto fina, tempo di guanti sciarpe scialli. Ma voi temperati vispi e birichini il primo colpo alle 8 tira il Bandini.

Dopo la beccaccia fallisce il Fanciullini sotto le cave di Mocenni Vanni e Carusi che erano vicini si è buttata qua e la e fanno degli accenni. Più non passerai questi confini, e neppure tornerai ai tuoi posti perenni. Fai disse il Carusi che ti veda; tre fucilate e ne faremo preda.

Paolino lo metto a metà scheda di questi bravi e famosi cacciatori lasciatemi bene che io lo veda per fargli i miei più grandi onori, con fucile beretta oppure breda fucile dei più rinomati cacciatori di buon cariche ed anche ben premunito con numero due fucilate fallisce la lepre a pulito.

Ma di cacciare sempre a pulito fin tanto trova un altra lepre a covo Paolo si alza in piedi rimpettito. E spianando il fucile vedrai se ti ci trovo e la lepre schizza e Dino gli tira risentito. Credeva che fosse come bere un uovo; coppiola gli fa Dino e il Dottore la lepre sempre in corsa, ma gli batteva il cuore.

Tacco lo ritengo un bravo cacciatore e a girato quanto una ventarola. E' stato sempre un bravo tiratore la beccaccia a morto nel fondo dell'Aiola a te vada il mio più grande onore, che questa bestia più non vola. Ammirato sarai sempre sera e mattina perché hai fatto caccia della più speciale selvaggina.

17 morti ha fatto il Bandini 16 ne ha fatti Beppe detto Tacco il Carusi due caccia piccina il Castagnini 5 pochissimi perbacco Dino e il Papi 6 grossa sommina In complesso ad un buon numero avete dato acciacco Io sarei quasi per chiudere questa storiella ultimo ad altra lepre in padella.

La pastasciutta si è mangiata senza la coratella di tre lepri almeno una dovevi aver ammazzato Fatta con pollo, piccione oppur di gallinella con battuto di funghi che Paolo ha trovato. Faustina ce ne ha data una buona scodella cotta giusta e di buon sapore al palato. Paolino furbo acciò come gli altri mettersi in pari la lepre a messo in padella e nella pastasciutta l'ordinali.

Buon appetito a tutti che sono oltre passate le sei Evviva i cacciatori scelti padellai e porta caccia era il Taddei.

Rossi Brunetto
Poeta falegname di Quercegrossa



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