1930 Poesia di Nello - La storiella alla rovescia (2007) - Lorenzo - Francesco
Sono nato il 4 ottobre 1924 al Mulino di Quercegrossa
Ricorrendo la festa del patrono della Parrocchia
Il campanile di Quercia tutte le colline dominava.
Mio padre si chiamava Egisto, faceva l’operaio;
la mia mamma si chiamava Ersilia, faceva la casalinga,
però andava in giro da questi contadini a lavoro,
chi gli dava un po’ di ceci, chi un po’ di fagioli,
perché doveva rallevà otto figlioli.
Nel 1930 tornai a Quercegrossa
da sei a nove anni andai a scuola dalla Periccioli,
a dieci anni pe’ falla più bella,
andai a guardar le pecore alla Sugarella,
e a dodici anni pe’ falla fenita
andai a fare il fabbro alla Ripa.
Povera, povera casa mia,
davvero aspra la vita mia,
ma la mia mamma così tormentata da cento triboli.
Il pranzo era fatto minestra di fagioli,
e fagioli ogni giorno,
per cena i radicchi servatici, che la mia mamma andava a cercarli in giro pe’ campi,
bolliti o conditi con qualche avaro sgocciolio di olio,
deliziosi del resto,
ma spesso si restava con l’appetito.
Chi vuol saper la storia alla rovescia,
chi da diritto non la sa cantare.
Mi combinai una mattina in dì di festa,
Presi la farce e me n’andai a vangare.
Per la strada trovai una querciola,
mi misi a mangiar quelle susine.
Arrivò il padron dell’albicocco,
mi disse lascia star quelle ciliegie.
Mi diede un carcio in un calcagno,
mi fece buttar sangue da un ginocchio.
Andai a casa a prende un fasciola,
Per rasciugarmi il sangue dalla gola.
Un cacciatore perse la fiaschetta,
senza fucile la lepre l’ammazzò,
La sua moglie si chiamava Maddalena,
A foco spento gliela cosse a cena.
Un asino dicea l’Ave Maria,
lasciò la piana e prese la salita.
Al suo padron un gli volle da retta
a forza di curreggion andette in vetta.