In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.

Il Palio fu vinto dalla Torre (vedi la scheda relativa)
La tratta sembra aver favorito la Civetta con Ruello (5 vittorie) e le due Contrade che attendono da più tempo la vittoria: la Torre con Giacchino, cavallo velocissimo, figlio della Gobba di Vescona, che viene affidato a Ganascia, e la Selva, alla quale è toccato in sorte Folco (6 vittorie), affidato al fantino del momento, Tripolino.
L’esplosione di entusiasmo dei Torraioli – scrive il Tailetti – fu indescrivibile: un torrente umano in delirio dilagò in Salicotto, dove si era ormai certi della vittoria.
Il resoconto delle prove ci è offerto dal Tailetti, che però fa un po’ di confusione con i nomi dei fantini partecipanti alla corsa della sera del 13 agosto. In particolare non riporta il nome di un fantino e sbaglia la monta dell’Onda. Il cronista non dice nulla circa l’esperimento di un nuovo sistema per la mossa (abolizione della rincorsa), preannunziato dal Podestà nell’adunanza dell’estrazione delle Contrade.
1a PROVA – La prima prova è favorita da stagione splendida e la Piazza è piena. Alle 18,30 si corre.
Partono Drago, Bruco e Selva e le altre raggruppate: la Torre incalza minacciosa, coll’Aquila, mentre Selva e Drago lottano vivacemente. Al 1° giro, a S.Martino, l’Onda cade e il cavallo continua a correre, finché alla fine della prova infila il Chiasso largo affollato senza far danni.
La Torre è già terza alla pianata, ma non la spunta, finché, superato il Drago al secondo giro, al terzo riesce, a S.Martino, ad affiancarsi alla Selva, tentando invano di vincere la prova, davvero emozionante.
L’arrivo è il seguente: Selva per un’incollatura, Torre, Drago, Aquila, Pantera.
Gran clamore e incitamenti per la Torre durante la corsa, quindi botte fra selvaioli e torraioli.
2a PROVA – La mattina del lunedì moltissimi contradaioli sono in Piazza; alle 9,30 si corre e le Contrade si avviano al canape.
Drago e Onda sono i primi a scattare, quindi Bruco, Torre e gli altri. Alla fine quasi del primo giro, l’Onda al Casato sorpassa il Drago, mentre Selva e Torre forzano l’andatura, gareggiando. Ma per poco, ché dopo la Fonte esse desistono e l’Onda è ancora prima seguita dall’Aquila, fino al termine della corsa. Ordine di arrivo: Onda, Aquila, Civetta.
3a PROVA – La Festività dell’Offerta del Cero richiama una folla eccezionale, che si riversa poi nel Campo.
Alle 18,30 i cavalli escono dall’Entrone.
La mossa è magnifica: tutti i cavalli si lanciano nella pista nello stesso istante. La Civetta rimane prima per un intero giro e Torre, Selva, Aquila la seguono: le due contendenti coi migliori cavalli danno luogo a una emozionantissima gara che strappa urla alla folla, specie ai sostenitori della Torre. Ma esse presto desistono dal passarsi e misurarsi nelle rispettive forze e le inseguitrici assurgono a protagoniste.
Al principio del secondo giro l’Onda passa la Civetta, la Lupa passa l’Aquila e queste due a S.Martino son superate dal Bruco, che insegue l’Onda.
La corsa dopo il ritiro di Selva e Torre delude gli spettatori che vorrebbero una gara davvero combattuta.
L’arrivo è il seguente: Onda, Bruco, Civetta.
Gli ondaioli sono esultanti per il rendimento del loro cavallo e si abbandonano a manifestazioni di gioia e di speranza.
4a PROVA – Conseguenza della terza prova sono alcuni spostamenti di fantini, sì che al mattino del 15 agosto sulla Lupa c’è lo Sgonfio (Maggi Romolo) e sulla Pantera il Morino (Cortecci Alibrando); Cartone è a piedi.
Cielo nuvoloso, ma non troppo sì che la Festa dell’Assunta si svolge ottimamente: in Piazza una gran folla per la prova.
Non corre l’Aquila, pel cavallo zoppo.
La mossa è ottima e scattano Civetta, Selva, Torre, che è prima e tale si mantiene fino al Casato. L’Oca ne approfitta, ma alla fine del 2° giro è ripassata dalla Torre, mentre l’Onda è in testa avendo superato la Torre, che rallenta, a S.Martino.
Al terzo giro si fa luce il Bruco, che gareggia con Oca e Torre. L’arrivo è il seguente: Onda, Torre, Oca. La Selva non si è impegnata.
PROVA GENERALE – Imponente la piazza con migliaia di forestieri e con un bel sole, avendo il vento spazzato la nuvolaglia. Gran fervore d’entusiasmo contradaiolo: dopo il “pulito” dei carabinieri a cavallo. L’Aquila non corre.
Alla mossa c’è confusione, ma la partenza riesce discreta e la Selva parte pulita, seguita da Civetta e Drago, e svolta a S.Martino indisturbata.
Intanto la lotta è fra le due surricordate e l’Onda, che al secondo giro, al Casato, diviene seconda, passando la Civetta. La Torre scappata male e attardatasi col Bruco ai materassi ha il cavallo zoppicante: l’Oca contrasta di continuo la rivale. Dando alla prova un carattere di combattività, finché dopo S.Martino al terzo giro, la Torre diviene terza, superando Civetta e Drago. E la corsa termina colla Selva, prima, e a distanza Onda e Torre.
PROVACCIA – Gran folla nelle vie e nel Campo ove si corre la Provaccia: i fantini sono tutti al loro posto, come la sera precedente, senza mutamenti, eccetto Torre e Onda, che per l’occasione fanno montare due contradaioli che alla mossa scendono. L’Aquila non corre. La corsa è stata assai movimentata e emozionante, molto più di altre prove.
In partenza scattano Selva, Drago, Civetta, Lupa.
A S.Martino la Selva cede al Drago, seguita da Pantera che è superata dal Bruco: l’Oca incalza, e al secondo giro alla Fonte è già seconda e a S.Martino raggiunge il Bruco che riesce ottimamente, e più volte, a parare. Al terzo giro, al Casato, l’Oca passa e vince la prova, fra l’entusiasmo dei Fontebrandini e il disappunto di Torraioli e Brucaioli. Giungono così: Oca, a un’incollatura Bruco, e quindi Civetta.




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