In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.

Il Palio fu vinto dalla Lupa (vedi la scheda relativa)
I migliori cavalli toccarono alla Lupa (Ruello, il vincitore del 2 luglio 1934) ed al Nicchio (Folco, il vincitore del cappotto della Tartuca nel 1933). Venivano quindi quelli dell’Aquila (toccato alla Pantera nell’agosto 1934), della Civetta (toccato all’Aquila nell’agosto 1934) e della Pantera. Toccarono discreti all’Istrice e Leocorno. Cattivi erano quelli della Tartuca, Torre e Giraffa.
1a PROVA – La sera del 29 Giugno, alle ore 19, fu corsa la prima prova. Il Campo era affollatissimo tanto nella grande conchiglia, quanto nei palchi, nelle terrazze e nelle finestre. Fra i canapi i 10 fantini furono – secondo il consueto – secondo l’ordine con il quale le comparse entrano in Piazza per il Palio.
Calato il canape partirono prime Pantera e Torre, seguite dalle altre in gruppo. A S.Martino voltava prima la Lupa e seconda la Pantera, che tale si mantenne fino al principio del 2° giro. La Lupa, entrata in questo punto nuovamente prima, tale si mantenne per tutto il resto della corsa. Durante il 2° e il 3° giro si ebbe una bella gara fra Pantera, Nicchio e Istrice. Alla vincita arrivarono: Lupa, Istrice, Nicchio, Pantera, quindi le altra in gruppo.
2a PROVA – Questa mattina, fra il più vivo entusiasmo di una numerosa folla di cittadini ed appassionati contradaioli, si è svolta la seconda prova, che è riuscita alquanto emozionante per la combattività di alcune Contrade, fra le quali la Torre, che, scappata prima dai canapi, ha potuto mantenersi prima per un buon tratto; raggiunta poi dalle Contrade Unicorno, Aquila e Pantera, che in quest’ordine hanno raggiunto la vincita. Alla terza girata, prima della svolta del Casato, cadeva il fantino della Contrada del Nicchio senza riportare ferita.
3a PROVA – Ricca di combattività è risultata la prova di questa sera, effettuatasi alla presenza di gran folla.
La Pantera, scappata prima dai canapi, è stata passata alla svolta di S.Martino dalla Lupa, mantenutasi prima per oltre un giro e mezzo, seguita dalla Torre, che è stata un buon tratto seconda, sorpassata poi brevemente dall’Unicorno e dal Nicchio. La corsa ha avuto un finale emozionante; le Contrade della Lupa (la quale ha un ottimo cavallo), Nicchio e Leocorno, giunte nell’ordine, si sono contese accanitamente la vittoria, arrivando alla vincita quasi nella stessa linea.
4a PROVA – Dopo la celebrazione della messa nella cappella esterna del Civico Palazzo, alle ore 7, - detta dal curato di S.Martino, alla presenza di molti fedeli per implorare l’esito felice della corse dal Palio – alle ore 9,30 ha avuto luogo la prova, che, malgrado vi assistesse molta gente, è riuscita di scarso interesse. L’Aquila, partita col primo gruppo, alla fonte era già in testa mantenendosi prima fino alla vincita seguita dalla Tartuca e dalla Torre. L’Istrice è caduto alla piegata di S.Martino del primo giro.
Il veterinario comunale Sampoli in data 1° luglio 1935 certificò che la cavalla della Contrada dell’Istrice è gravemente zoppa dall’arto sinistro anteriore, a causa di una distorsione con probabile lacerazione del legamento sospensore del nodello.
PROVA GENERALE – La corsa è stata di scarso interesse, poiché varie Contrade che hanno cavalli con probabilità di vittoria non si sono impegnate a fondo, procurando di risparmiare energie per la gara definitiva.
La prova si è circoscritta alle Contrade Nicchio, Unicorno, Pantera e Torre, giunte nell’ordine. Il Nicchio, partito brillantemente in testa, si è mantenuto primo per tutti e tre i giri, vincendo con facilità. Al primo giro nella discesa di S.Martino è caduto senza conseguenze il fantino della Civetta, che ha tentato con acrobatici sforzi di mantenersi sul dorso del cavallo, rimanendo attaccato al collo dell’animale per oltre cinquanta metri.
Dopo la Prova Generale si è formato il corteo per recare il drappellone, che verrà assegnato in premio alla Contrada vincitrice, nella Chiesa di Provenzano. Alla porta centrale del tempio era presente il Capitolo della insigne Collegiata con il Prevosto Mons. Pacini, con vari membri del Consiglio di Amministrazione. Il corteo, dopo aver percorso le principali vie cittadine, raggiungeva la Collegiata. Esso era composto dai Trombetti di Palazzo, dagli Armigeri, dal Gonfalone Municipale, dalle Contrade partecipanti alla corsa, con i membri del Magistrato. La cerimonia aveva termine, alla presenza di gran folla di fedeli, con il canto dell’inno “Ave Maris Stella”. Il Palio resterà esposto per tutta la giornata nella Chiesa, ove si svolgeranno solenni sacre funzioni.
PROVACCIA – Svoltasi secondo il solito senza alcun interesse, fu vinta dalla Tartuca. La mattina del 2 luglio, oltre alla cavalla dell’Istrice, fu esentato anche il cavallo della Contrada del Nicchio perché zoppo dal sinistro anteriore.




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