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- LE PROVE DEL PALIO DEL 14 SETTEMBRE 1928 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.



Il Palio fu vinto dall'Onda
(vedi la scheda relativa)



In base alle norme emanate dal Podestà le prove si svolsero alle ore 9 del mattino ed alle 17,30 del pomeriggio. Purtroppo nell’inserto di questo Palio conservato nell’Archivio Storico del Comune di Siena mancano i consueti foglietti con i nomi dei fantini e con l’ordine di presentazione della Contrade al canape per le prove. I prospetti seguenti, relativi alle sei prove, sono stati ricostruiti sulla base dei dati contenuti nelle cronache del Griccioli.

1a PROVA – Alla presenza di un numeroso pubblico, circa le ore 18, fu corsa questa prova, che fu veramente drammatica a causa delle numerose cadute. Dalla mossa, riuscita assai bene, partiva prima l’Onda, seguita dagli altri in gruppo. Alla Fonte entrava 2a la Chiocciola, che spingendo il cavallo a tutta velocità raggiungeva l’Onda appena voltati a S.Martino e cercava di passarlo di fuori, ma il fantino Bovino cadeva e mentre stava per rialzarsi riceveva una zampata nella testa dal cavallo della Lupa. Alla Cappella cadeva il cavallo della Lupa. L’Onda intanto rimaneva prima seguita dal cavallo scosso della Chiocciola, che al principio del 2° giro veniva passato dalla Giraffa. Voltati a S.Martino (2° giro) cadeva il fantino del Bruco. Appena voltati al Casato (2° giro) cadeva di quarto il cavallo dell’Onda e sopra di lui cadeva la Giraffa e il cavallo scosso della Chiocciola. Rimaneva allora prima la Selva e secondo il Leocorno. Dopo voltati a S.Martino (3° giro) il Leocorno passava primo, ma appena voltati al Casato – dopo una bellissima gara – la Selva passava nuovamente prima e vinceva la prova. L’Istrice non corse avendo il cavallo zoppo; e corse solo per il Palio. Purtroppo le cadute avvenute in questa prova ebbero non lievi conseguenze. Allo Spedale furono portati a mezzo delle lettighe della Misericordia e della Pubblica Assistenza i fantini della Chiocciola, dell’Onda e della Lupa. Questi ricevevano le più sollecite cure dal Prof. Regoli e dal sanitario di turno Dott. Ietto, i quali redigevano i seguenti referti: Umberto Baldini detto Bovino di S.Giovanni Valdarno, fantino, di anni 25, probabile frattura della base cranica. Ematoma della regione sacrale. Prognosi riservata. Veniva ricoverato in una sala della clinica chirurgica. Garibaldi Fattori detto Garibaldi fu Amerigo, di anni 39, di Manciano, frattura della clavicola destra al terzo esterno, guaribile in 30 giorni salvo complicazioni. Esso pure veniva ricoverato d’urgenza, ma il giorno seguente lasciava lo Spedale. Terzilio Baldi detto Staggino di Primo, di anni 24, di Staggia Senese, escoriazioni ed abrasioni multiple al viso e agli arti, guaribile in una decina di giorni. Dopo le opportune medicazioni Staggino lasciava subito lo Spedale. Il fantino della Giraffa (Funghi) si presentava allo Spedale solo dopo la prova della mattina seguente: gli fu riscontrata la probabile frattura dell’olecrano destro, e giudicato guaribile in una ventina di giorni. Il Funghi però fu in grado di correre il Palio.

2a PROVA – Dato il pessimo interro della pista, causa principale delle molteplici cadute della sera avanti, nessun fantino spinse il proprio cavallo, onde la prova riuscì di nessun interesse, e si può dire che come partirono dal canape così arrivarono alla vincita, e cioè: Onda, Chiocciola, Lupa, Drago, Aquila, Selva, Leocorno, Bruco, Giraffa.

3a PROVA – Dalla mossa i 9 cavalli partivano in gruppo, di cui prese subito la testa la Lupa seguita dalla Chiocciola; seguivano accoppiati Drago e Onda, quindi gli altri, e così si compiva il 1° giro essendo 3° Drago, 4a Onda, 5a Selva. Al principio del 2° giro la Chiocciola spingeva il cavallo raggiungendo la Lupa che inutilmente cercava di passare a S.Martino; la Selva, pure spingeva il cavallo e da 5a passava 3a, avvicinandosi ai primi due. Al cominciare del 3° giro la Chiocciola raggiungeva la Lupa e fra gli urli immensi della folla riusciva a passarla avanti la voltata di S.Martino. Per il resto della corsa la gara continuò accanita fra i primi tre, ed alla vincita arrivarono: Chiocciola, Lupa, Selva.

4a PROVA – Dal canape partiva prima la Lupa che immediatamente veniva passata dall’Onda, Leocorno, Drago e Selva, quindi venivano gli altri. Per quanto le posizioni non cambiassero durante tutto il resto della corsa, questa fu abbastanza interessante per i continui sforzi fatti dalla Lupa e dal Leocorno per raggiungere l’Onda, che però poté sempre mantenersi facilmente prima. Alla vincita arrivarono: Onda, Lupa, Leocorno. Il fantino della Chiocciola, che era indietro di più di un mezzo giro seguitò a correre dopo lo sparo del mortaretto fino a terminare i tre giri, onde il Direttore di Polizia Municipale ne fece rapporto all’autorità comunale. La Contrada della Chiocciola protestò facendo notare come il regolamento per le corse del Palio imponga l’obbligo ai fantini di compiere i tre giri. Data la contraddizione esistente nel regolamento succitato che in un articolo impone ai fantini di fare compiere ai propri cavalli 3 giri, e in un altro (69) di fermarli allo sparo del mortaletto indicante il termine della corsa, il Podestà credé opportuno inviare ai Capitani delle Contrade la seguente circolare:

Siena, 12 Settembre 1928
Per opportuna conoscenza comunico alla S.V. Ill.ma che con provvedimento in data odierna ho sospeso dal prendere parte alle corse prove di questa sera e domani mattina il fantino Ricci Alfredo, perché nella corsa prova di stamani, montando il cavallo della Contrada della Chiocciola, seguitava a correre nella pista dopo il segnale del mortaretto mettendo in serio pericolo la sicurezza personale degli spettatori; e ciò contrariamente al disposto dell’art. 69 del Regolamento per le “Corse nel Campo di Siena”
Il Podestà
Bargagli Petrucci


PROVA GENERALE - Davanti ad un pubblico molto numeroso fu corsa questa prova. Dal canape partì primo il Leocorno seguito dall’Onda, che a Casa Chigi passò prima. Venivano quindi gli altri, nessuno dei quali impegnò a fondo il cavallo. Per quanto la posizione dei primi due non variasse per tutto il resto della corsa pure la prova riuscì molto interessante per gli sforzi continuamente fatti – per quanto inutilmente – dal Leocorno per raggiungere l’Onda. Alla vincita arrivarono: Onda, Leocorno, Lupa. Non corsero Istrice e Chiocciola per avere i cavalli zoppi.

PROVACCIA _ Nonostante una discreta gara fra i peggiori cavalli, priva d’interesse – come di consueto – riuscì questa prova che fu vinta dall’Aquila. Non corsero Chiocciola e Istrice. Corsero gli stessi fantini che per il Palio.

Silvio Griccioli racconta che la mattina del 15 settembre, verso le ore 10, transitò in automobile da Siena il Re Vittorio Emanuele III, che da Roma era diretto a Pisa. Entrato in città da Porta S.Marco, fermò la vettura dinanzi alla stalla della Contrada della Chiocciola per vedere la cavallina Lina. Riconosciuto, fu calorosamente salutato dal Capitano March. Leone De Grolée Virville. Vivamente compiaciuto, il Re risalì in automobile dove l’attendevano la Principessa Iolanda e il Conte Calvi di Bergolo e proseguì il suo viaggio.