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- LE PROVE DEL PALIO DEL 16 AGOSTO 1914 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.



Il Palio fu vinto dalla Tartuca (vedi la scheda relativa)


I migliori cavalli toccarono alla Tartuca, Giraffa, Onda (quello che nel luglio toccò al Drago) e all’Oca; discreti al Leocorno, Lupa e Nicchio; mediocri alla Civetta e all’Aquila; cattivo all’Istrice.

1a PROVA – Davanti ad un pubblico abbastanza numeroso ebbe luogo questa prova. Sebbene i cavalli arrivassero alla vincita come partirono dal canape, pure la prova fu molto interessante per la gara che continuamente si ebbe fra Onda, Oca e Nicchio, che per tutta la corsa tennero i tre primi posti e così giunsero al traguardo.

2a PROVA – Dal canape partì primo il Leocorno, che tale si mantenne fino a Casa Sansedoni al 3° giro, dove fu passato dalla Giraffa, che era partita fra gli ultimi, e durante la corsa era andata sempre acquistando terreno. Le altre Contrade che avevano i migliori cavalli non presero parte attiva alla corsa.

Dopo questa prova l’autorità municipale inviò al Capitano della Contrada della Lupa la comunicazione officiale, prot. gen. n° 3727, firmata dall’assessore Alessandro Bonelli, riguardante la sospensione dalle corse del Palio, salvi i maggiori provvedimenti che l’On. Giunta piacesse di adottare, del fantino Settimio Salvucci. Il Salvucci fu punito, perché chiamato 5° fra i canapi alla prova di questa mattina occupava il 4° posto, e sebbene richiamato dagli agenti municipali non riprendeva il posto assegnatoli.
Preso atto della sospensione, il Seggio ed i componenti la Contrada della Lupa, il 15 agosto si riunirono in adunanza straordinaria e, tramite il capitano Pasquale Franci, fecero pervenire al Sindaco un lungo esposto per protestare contro tale deliberazione, perché, oltre ad essere ingiusta, rivela – scrissero – una partigiana e mal celata antipatia verso la Contrada della Lupa da parte dell’estensore del rapporto presso V. S. Ill.ma. Il fantino Salvucci – si cercò di spiegare – non nega di aver cambiato posto, ma afferma di esservi stato costretto dalla posizione tenuta dalla Contrada della Civetta dentro il canapo, che, oltre ad occupare intieramente il quinto posto, se ne stava in posizione obliqua… Inoltre, quando la guardia municipale fece osservare al fantino della Lupa che occupava irregolarmente il quarto posto, il Salvucci si disse pronto a riprendere la giusta posizione non appena il fantino della Civetta si fosse spostato con il cavallo, ma fu dato il segnale di partenza e nessuno dei due ebbe il tempo di obbedire al comando. Se il rapporto fosse stato esatto – si fece osservare – l’autorità municipale avrebbe dovuto procedere contro il fantino della Civetta e non contro quello della Lupa. Il Comune fu pregato di accogliere benevolmente il ricorso; tuttavia il capitano Franci avvertì che, in caso contrario, per decisione assembleare la comparsa della Lupa si sarebbe astenuta dal comparire nel corteo delle Contrade e che egli avrebbe inviato al Palio il cavallo privo di fantino.
Nonostante la dura presa di posizione della Contrada della Lupa, la Giunta Municipale non tornò sulla propria decisione. Comunque la Contrada di Vallerozzi non dette seguito alla protesta, anche perché il fantino sospeso non avrebbe potuto prendere parte al Palio in base all’art. 78 bis del Regolamento, avendo un fratello di maggiore età (Eleuterio Salvucci), che era stato ingaggiato per correre nel Leocorno.

3a PROVA – Dal canape partiva la Civetta seguita dalla Tartuca, e quindi veniva un gruppo serrato formato da Oca, Onda, Giraffa e Leocorno; venivano poi le altre quattro. La gara ben presto si limitò alle prime due, col 2° giro a S.Martino la Tartuca passava prima.

4a PROVA – Dal canape partiva primo il Leocorno, seguito alla spalle dal Nicchio; veniva quindi la Civetta, che per tutto il 1° giro parò continuamente la Giraffa che era quarta. La Tartuca intanto dopo la voltata del Casato entrava terza e sotto Casa Sansedoni con una splendida voltata passava il Nicchio ed il Leocorno entrando prima; e così mantenevasi per tutto il resto della corsa, vincendo la prova. Alla vincita gli altri nove arrivarono tutti in gruppo. Il fantino della Civetta cadde al 2° giro a S.Martino. Dopo la prova successe un piccolo tafferuglio presso la Fonte Gaia, provocato da alcuni Giraffini che volevano picchiare il fantino della Civetta, per avere questi, durante il primo giro, parata la Giraffa; ma il pronto intervento dei carabinieri divise subito i contendenti.

PROVA GENERALE – Dopo l’estrazione della tombola, a benefizio dell’Associazione di Pubblica Assistenza, fu corsa poco dopo le ore 19 la prova generale, che riuscì bellissima, come pure bellissimo era il colpo d’occhio che presentava la Piazza gremita di gente. Dalla mossa partiva primo il Leocorno seguito dall’Oca, Tartuca e Onda quasi in gruppo; seguivano quindi le altre. Le due prime girate si compirono in quest’ordine, mentre l’Oca andava sempre più avvicinandosi al Leocorno, e la Tartuca parava continuamente l’Onda. Il pubblico seguiva ansioso le fasi della corsa interessantissima, quando un forte urlo si alzò dalla Piazza allorché l’Oca al terzo giro sotto Casa Sansedoni passò il Leocorno ed entrò prima. Il Leocorno veniva subito passato ancora dalla Tartuca, e alla scesa di S.Martino la Tartuca passava pure l’Oca. A questo punto l’urlo che si levò dalla Piazza fu tale da essere sentito anche dai punti più remoti della Citta: indice sicuro che le simpatie del pubblico erano molto più per la Tartuca che per l’Oca.

PROVACCIA – Per questa occorsero due mosse, perché alla prima, avendo il fantino dell’Onda cambiato posto, il mossiere non la ritenne valida. Da questa partiva prima l’Aquila, ma subito si fermò atteso il segnale di falsa partenza; i fantini del Leocorno e dell’Onda caddero al canape. Fatti tornare i fantini nel cortile del Podestà e quindi al canape, non presero parte alla corsa l’Onda per essersi nella precedente caduta il fantino fatto un poco di male al capo, ed il Leocorno per essersi il fantino fatta una leggera contusione al polso sinistro. La prova fu abbastanza interessante, perché dal canape partì prima la Civetta seguita dall’Oca, la quale a Casa Sansedoni al 3° giro fu passata dalla Tartuca. Per il restante della corsa la Tartuca cercò di passare la Civetta, ma inutilmente, e la vittoria arrise a quest’ultima per la sola metà del cavallo. Corsero gli stessi fantini che per il Palio, ad eccezione della Lupa ove corse Nello Magnelli.