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- LE PROVE DEL PALIO DEL 3 LUGLIO 1892 -
pagina curata da Carmelo Lauretta e Alberto Fiorini



In neretto chi vinse la prova; l'ordine delle dieci Contrade segue quello dell'estrazione, ossia è riferito alla prima prova.


Il Palio fu vinto dall'Onda (vedi la scheda relativa)


La cavalla avuta dall’Onda era certamente la più forte e godeva i favori del pronostico, anche se, in occasione del Palio del 16 agosto 1891, nella Pantera, era partita malissimo finendo di rincorsa contro il verrocchio. Ottimi cavalli erano andati in sorte anche alla Chiocciola, al Nicchio e al Drago; erano ritenuti discreti quelli della Pantera e della Giraffa; i peggiori toccarono al Bruco, all’Istrice e all’Aquila. I cavalli assegnati al Nicchio e al Drago erano esordienti in Piazza.

In occasione della terza e della quarta prova la Contrada dell’Aquila montò il fantino Lorenzo Franci detto Pirrino, che, nonostante il cavallo mediocre, fece delle magnifiche corse. Ciò preoccupò fortemente i dirigenti dell’Onda, i quali pagarono seicento lire a questo fantino perché non corresse il Palio. L’aneddoto fu riferito molti anni dopo, il 31 marzo 1926, dallo stesso Lorenzo Franci allo storico Alberto Comucci, il quale riportò poi il complotto ordito dall’Onda per impedire a Pirrino di correre per l’Aquila nel suo manoscritto “Il Palio di Siena”.
“Le Contrade sprovviste di popolo o bassa borghesia, che è veramente l’anima e la vita della contrada, trovansi talora ad esser sopraffatte ed a subire volontaria influenza di persone di altre Contrade che talora per un certo calcolo accettano delle ingerenze e che poi si valgono di questa facilità di trovarsi ad agire per dei fini non sempre troppo corretti. In questo Palio, del 3 luglio 1892, per la Contrada dell’Aquila, nei rapporti ed affari inerenti nel Palio stesso, vi avevano ingerenza alcuni della Contrada dell’Onda. Ebbe l’Aquila in sorte un cavallo quotato di pochissimo valore. Il caso volle che il fantino Lorenzo Franci parlando con alcuni giovani signori dell’Aquila chiedesse loro di fargli provare il cavallo. Infatti ciò avvenne ed ottenne da quel cavallo una carriera magnifica in guisa da farli sviluppare tutta la volontà che poteva avere. La cosa non piacque però ai preposti della direzione dell’Aquila, e da buoni ondaioli pressati anche da altri parimente dell’Onda, licenziarono il Franci gratificandolo di lire seicento qualora avesse vinto l’Onda e purché egli non montasse cavalli di altre Contrade come infatti avvenne. Il colmo fu poi che per fantino l’Aquila prese certo Fantacci Pietro, uno scarichino di carbone, che non aveva alcuna attitudine a correre sui cavalli, ma aveva il pregio di abitare nell’Onda e può anche dirsi ne fosse simpatizzante”.