Il Gobbo Saragiolo assolto dall'eccesso di velocità

un tilbury
Il 10 gennaio 1846, intorno alle 2 del pomeriggio, un tilbury con due passeggeri, guidato da Francesco Santini, proveniente da S.Agostino e diretto in Piazza del Campo, urtò con una ruota un cavallo da soma legato a un muro di via del Casato, nei pressi del Palazzo Ottieri della Ciaia¹, causando la caduta del cavallo che sostava, insieme a tutto il suo carico e ferendo l'animale.
Il proprietario del cavallo, che pretendeva un indennizzo, sosteneva che la causa fosse l'eccessiva velocità del calesse, tesi che venne confutata
da una giovane testimone di appena 15 anni, tale Maria Papei.
La fanciulla, chiamata a testimoniare, affermò che il cavallo in sosta occupava metà della carreggiata e che, nonostante la ridotta velocità del calesse che era condotto al "trotto e non di carriera", l'urto era inevitabile perchè dal lato opposto stava sopraggiungendo un carro trainato da due bovi diretti verso S.Agostino.
Queste dichiarazioni fecero sì che questa volta il Gobbo Saragiolo, pur essendo "recidivo in simili contravvenzioni e frequentemente si permette di correre per la città", venisse assolto.

¹ Il Palazzo oggi conosciuto come Ottieri della Ciaia, fu per molti anni sede del Tribunale di Siena e adesso adibito a uffici comunali.
Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 896 - n.2407 - anno 1846
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