- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -
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Il 9 gennaio 1821,
Bernardino Calvellini, nativo ed abitante in Siena, "fu condannato per bestemmie contro la Divinità alla carcere e gli fu fatto precetto di adattarsi al lavoro, di ritirarsi in casa alle ore 24 (ossia al tramontar del sole), di non introdursi in alcuna osteria, bettola, o cantina, di astenersi dal minacciare, e percuotere la propria moglie, e di condursi da buon marito". Non era raro che il turbolento Beniamino si trovasse nei guai. Anche il 2 febbraio 1822, nel sortire da una non meglio identificata bettola del Chelli, venne arrestato per aver tirato un pugno a Pietro Valenti che lo stava insultando per non avergli restituito due quattrini "avanzo di denari sborsati per un fiasco di vino". Sempre quell'anno, il 13 ottobre, l'altro fatto: "Circa le ore nove dalla Vigilanza di Polizia, furono sorpresi: Giovanni Toti calzolaro Giuseppe Sinibaldi salnitraio e Bernardino Calvellini calzolaro, mentre in contravvenzione agl'ordini veglianti giocavano al domino nella bettola di Giuseppe Buscagli, situata presso il canto dei Tre Cristi". In questo caso, avendo contravvenuto al precetto di non frequentare bettole e osterie, Beniamino venne condannato a 5 giorni di carcere più le spese di giudizio. L'esortazione a comportarsi da buon marito evidentemente non venne accolta da Beniamino che il 6 giugno 1839 venne di nuovo condannato a tre giorni di carcere per sevizie alla moglie. (ASS - GOV SIENA 351) |