Sul Palio del 16 agosto 1841

Si eseguiva nella Piazza del Campo la solita corsa alla tonda quando il Fantino della Contrada della Tartuca Giuseppe Brandani detto Ghiozzo delle Taverne d'Arbia afferrò l'altro Fantino della nemica Contrada della Chiocciola Francesco Santini dal Casato, e lo afferrò, dicesi, prima di giungere alla Fonte Gaia seco trascinandolo nella via di San Martino, dal che ne insorse allarme di quelli addetti alla Chiocciola che avrebbero fatto scempio del Fantino Brandani se la Forza Civile, e Militare prontamente non accorreva e salvava questo Brandani rinchiudendolo nella Bottega del Pizzicagnolo Gio.Batta Bianciardi detto il Masoni.
Calmato che videsi il furore popolare venne il precitato Brandani estratto da quel Luogo, e dall'Inspettore, da me, dagli Agenti e Carabinieri tradotto, ed associato in Stanza di Custodia nel Locale delle Carceri Segrete, intantochè andava a rilevare se realmente il Fantino Santini fosse preso dal Brandani prima, o dopo esser pervenuto alla Fonte suindicata, poichè in questo secondo caso non vi sarebbe stato luogo a rimproverare al Brandani il suo operato, approvato da apposito regolamento.
Sembra adunque che il Brandani afferrasse il Santini per la prima volta un colonnino avanti la Fonte Gaia, e sortitole di mano lo riafferrasse per la seconda volta in mezzo alla Fonte antedetta conducendolo senza più lasciarlo in via San Martino, e vuolsi che di ciò ne fossero spettatori
- Alcide Ferratti del Montone,
- Giovacchino Corbini Caffettiere in San Marco,
- Serafino Calvani della Selva, e Sebastiano Lotti dell'Onda, Maschera del Regio Teatro dei Rinnovati.
Comunque però resti la cosa decisa, meritano una severa coercizione certi Giovanni Bocci detto Sillo di San Marco, Francesco Ceccherini detto Lo Zoppo di Maco, e Ferdinando Poggiolesi di Fontebranda, partitanti della Chiocciola, e pregiudicati in materia, come quelli che non curandosi di vedere la Corsa eransi portati in via San Martino nella Bottega Bigalli armati di Bastoni, ed allorchè quivi pervenne il Brandani col Santini pronti furono a slanciarsi alla vita del Brandani per perquoterlo, e per dar così luogo a grave inconveniente, che la pubblica forza sedò nel suo nascere racchiudendo il Brandani nella vicina Bottega del Bianciardi, come è stato di sopra accennato.
Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 877 - processo 11049
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