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- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -

L'omicidio compiuto da Serafinaccio




Fra le carte di un processo datato 26 aprile 1815, si legge che Serafino Rossi, 33 anni, ammogliato con figli, di professione barrocciaio, veniva accusato di aver commesso un omicidio "il 31 dicembre 1813 all'un'ora di notte, nel corso di un tentativo di furto ai danni della Famiglia Bartalini posta nel popolo di S.Fedele in Paterno Vicariato di Radda".
Come anticipato, Serafinaccio, era indicato come "reo dell'omicidio in detta circostanza, commesso sulla persona di Stefano Bartalini uno della famiglia, che erasi opposto ai ladri, mediante tre colpi d'arme bianca ad uso di stiletto, non avendo consumato il fatto perchè fu suonata la campana della Cura attese le grida della famiglia Bartalini per radunare il popolo...".
Per il Rossi, questa non era la prima volta che doveva fare i conti con la giustizia, tanto che interrogato, ammise: "Mi hanno messo in carcere tante volte... mi pare che fossero 5.
La prima volta perchè dicevano che ero ad assaltare il Mugnaio Morandi (altro fantino), e che avevo dato un altro assalto a Staggia, ma dopo avermi tenuto per il 1° fatto 50 giorni e per il 2° 45 giorni, fui mandato a casa libero perchè riconosciuto innocente.
La 3ª volta fui in carcere 24 giorni per avere litigato e dato una coltellata ad un certo Geppetti che mi aveva bastonato, ma ancora questa volta non ebbi condanna, perchè ci avevo ragione.
La 4ª volta per più di due mesi a Scansano per ragione di certo zucchero che trasportavo col mio barroccio, ed i Francesi volevano sapere da chi l'avessi avuto, giacchè allora era contrabbando, ma poi seppero chi me l'aveva dato e mi mandarono a casa.
La 5ª volta per causa di certo sego che volevano l'avessi portato via io... e dopo avere passato, l'anno scorso, 4 mesi in carcere, fui posto in libertà senza avere alcuna condanna.

Le carte processuali non ci indicano se Serafinaccio venisse condannato o meno, ma dalle statistiche paliesce emerge che egli non corse nessun Palio dall'agosto 1813 al luglio 1821. Ciò lascia supporre che fosse stato ritenuto almeno in parte colpevole della morte del Bartalini e che l'assenza dalla Piazza fosse dovuta alla sua permanenza in carcere.
Sicuramente egli ebbe una vita molto movimentata, che però non gli procurò alcuna ricchezza economica: il 3 luglio 1856, il mendico Serafino Rossi, abitante in Salicotto, dopo due mesi di malattia, morì nel letto 127 dello spedale di Siena.





Archivio di Stato di Siena - Cancelleria Criminale dell'Auditore del Governo di Siena - Filze 10 e 11 - n.1 - anno 1816