Inadempienza di Mattio Marzi detto Mattiaccio nei confronti della Tartuca

"A dì primo Luglio 1802
Il Sig. Luigi Doveri Priore della Contrada della Tartuca si presentò dolendosi del Fantino
Mattio Marzi perchè essendo stato fissato per correre nel cavallo di detta Contrada per
quella somma che aveva richiesto tanto a vincita di palio che diversamente, avendo ritirato
parte del prezzo nella somma di lire venti, si fosse portato a fermarsi per correre nella
Contrada della Pantera senza saputo, e contro la volontà di detto Doveri, e degli altri
Uffiziali della sua Contrada della Tartuca, che aveva auta sicura notizia, che si fosse
fermato per correre nella detta Contrada della Pantera, e perciò domandò anco in nome degli
Uffiziali predetti di essere costretto il detto Marzi a stare all'adempimento del contratto fatto."
Respinto l'appello del Capitano della Pantera, Marchese Carlo Nerli, che insisteva nel voler
far correre Mattiaccio con i colori della sua Contrada, il Tribunale decretò "non doveva il medesimo
Mattio Marzi correre in alcuna delle dette Contrade, e per tale effetto
doversi il medesimo trarre in arresto fino al termine della corsa del palio, condannando il
medesimo Marzi a restituire al Sig. Capitano della Pantera la somma di lire quaranta, ed al Capitano
della Tartuca la somma di lire venti dal medesimo ricevuta".
Evidentemente Mattiaccio aveva davvero fatto male i suoi calcoli, in quanto fu proprio la Tartuca, dalla
quale volle "scendere", ad aggiudicarsi con Tommaso
Felloni detto Biggéri quella carriera.
Archivio di Stato di Siena - Capitano di Giustizia 915 - foglio 162 - 1° luglio 1802
|