- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -
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Come si legge nel testo, (copiato integralmente) Ciocio e tal Antonio Milanesi,
chiedono i danni al mossiere Vermigli, il quale non fu in grado di gestire
la partenza di questo palio alla lunga con i cavalli scossi, tanto che
la corsa non potè essere disputata.
"Adì diciannove Luglio 1793 Angelo Giusti detto Ciocio, ed Antonio Milanesi dicono, ed espongono, che Domenica scorsa 14 del corrente, fù affissato l'editto per la corsa di un Palio dal Casino (dei Nobili) fino a Porta Camullia con cavalli scossi, al quale soprintendeva Francesco Vermigli di cui erano Giudici della Mossa il Nob. Sig. Accarigi Figlio, e il Nob. Sig. Tenente Periccioli. Dicono, espongono, che tirato il canape uno dei cavalli l'appettò per cui lo fece cadere insieme collo steccone dalla parte del peso, e però convenne ritenere i cavalli fino che fosse il canape messo in punto, ed infatti questo eseguito, tre dei cavalli scapparono nell'atto medesimo che si faceva la prova del canape, ma essi (Ciocio e il Milanesi) non vollero dare la strada ai loro cavalli per non essere stato dato alcun segno di mossa, come era necessario. Finalmente dicono, che fecero alla replicata istanza, che si accomodasse il canape per dar luogo alla corsa dei cavalli tuttora ivi esistenti, ma nel momento che si terminava di preparare il canape, che era quasi in punto, fù quello levato ne già dato più luogo alla carriera secondo il fissato nel cartello esposto al pubblico, onde bramando provedere al loro interesse, implorato l'offizio di Vostra Signoria Ill.ma primieramente si protestarono di tutte le spese, e danni contro Francesco Vermigli capo di detto Palio, e successivamente isterono di farsi il medesimo per il giorno 20 Luglio alle ore Cinque del giorno e depositare l'importare del medesimo nella somma di lire sessanta per ritenersi a disposizione di chi di ragione". |