Ill.mo Signor
Per maggiormente convalidare il sospetto dell'autore dell'Omicidio premeditato nella persona del defonto Pompeo Palagi, caduto a carico di:
Giuseppe Boni detto Bonino di questa Città, si aggiunge che esisteva fra loro quale inimicizia perché avanti le Feste di Luglio il Palagi consigliò il Bonino a fare una supplica tendente ad ottenere il vietatoli permesso di poter correre in questa Piazza come Fantino conducendolo seco a Firenze lusingandolo che colà aveva mezzo di fargli ottenere il richiesto permesso, e di fatto il Bonino si fece fare l'autorizzazione dal Sig. Delegato
Mori di assentarsi da Siena per una o due sere salvo avendo egli il precettodel ritiro serale e ottenuto quanto dimandava, andò a Firenze con il rammentato Palagi e trattenendosi con esso qualche giorno di oiù del tempo permesso senza potere ottenere la concessione della corsa, cosicché il Bonino esagerbato della promessa del Palagi in primo luogo perché aveva speso dei denari senza profitto, ed in secondo luogo perché tornato a Siena fù carcerato per inosservanza al precetto di cui era vincolato,
circostanze che al dire del Boni ne era stato la cagione il Palagi sospettando che egli lo avesse istigato a posta per farlo mancare, per cui il Bonino si era più volte lamentato della cattiva azione ricevuta con il giovinastro
Antonio Ruggeri detto Rombello.
Oltre a questo il Bonino dopo il commesso delitto, e poco avanti il di lui rintraccio fù riscontato in via dell'Onda alquanto titubante da.
Ferdinando Brogi Tintore con bottega nel Mercato Vecchio il quale dice che era vestito di scuro senza pastrano con cappello bianco in testa.
Teresa Terzioli Ostessa al Pesce d'Oro in via S.Martino dice che dopo poco il fatto avvenuto andò Angiolo Orlandini alla sua Bottega a farsi cambiare un Paolo e fuori dall'uscio eravi il Bonino con cappello bianco in testa senza pastrano.
Giuseppe Ghini detto Ghinone Facchino dimorante a Pispini dice che nella circostanza del ferimento trovavasi a poca distanza
e che inclusive l'autore del ferimento nello scappare gli diede un urto sulle spalle, che votatosi vide essere un individuo di bassa statura vestito di bianco.
Vincenzo Parrini era parimente presente allorché fu vibrato il colpo e inclusive nel vedere un tal fatto si voltò alla ragazza Luisa Santini dimostrandosi dispiaciuto esso stesso, pure vide scappare un individuo vestito di scuro di bassa statura dirigendosi verso S.Martino
Eravi pure a poca distanza
Pietro Cianchelli Macellaro ai Ponti, il quale vide scappare come sopra si rende parimente informato ed in modo da credere che possa essere cognizione dell'autore dell'Omicio il Sig.
Leone Nieli in quanto che sull'istante in cui successe il fatto si espresse col dire che avrebbe dato cinquanta Zecchini se arrestavano l'assassino.
Che è quanto
Riservandosi
Il Sergente Maggiore della Delegazione
F. Sarnareli [?]

Li 8 Febbraio 1853
Reale Gendarmeria
Delegazione di Siena
Rapporto addizionale del Sergente Maggiore
Ill.mo Signor
In aumento a quanto veniva con antecedenti miei rapporti denunziato al Tribunale della S.V. Ill.ma riguardo all'omicidio proditorio
effettuato sulla persona dell'estinto Pompeo Palagi debbo significare al Tribunale della S.V. Ill.ma quanto segue:
1° - Che
Rodolfo figlio di Ferdinando Ghini giovine di anni 13 circa, vedde fuggire per la via di S.Martino proveniente
dalla Piazza del Campo poco dopo l'avvenuto disgustoso fatto un individuo di bassa statura, con cappello bianco in testa.
2° - Che in egual modo lo vedde pure l'altro giovinetto
Ansano Gambetti figlio del calderajo mentre trovavasi insieme col primo presso il Caffè
Ristori, e poco dopo vedderro ambedue un soldato che rincorreva il fuggitivo non conobbero chi fosse il fuggitivo
ma rivedendolo vestito nella medesima maniera si troverebbero in grado di riconoscerlo.
3° - Ancora
Narciso Fommei figlio del fabbro dimorante in prossimità delle Scale di S.Martino è in grado di dedurre quanto hanno veduto gli altri due ragazzi sopra rammentati.
Che è quanto
Riservandosi
Il Sergente Maggiore della Delegazione
F. Sarnareli [?]
Il corposo faldone si limita a riportare gli interrogatori dei vari testi, ma non fa menzione della condanna, che ci risulta fosse stata di soli due anni.
Pertanto
Il Figlio di Bonino non dovrebbe essere
stato riconosciuto colpevole dell'omicidio che avvenne davanti alla Costa Larga in prossimità del colonnino dove durante il Palio viene issato il bandierino, mentre deve essere restato condannato per qualche reato minore.
Archivio di Stato di Siena - Procuratore Regio 50 bis