- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -
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![]() 22 marzo 1841 - RAPPORTO GIORNALIERO DEL CAPITANO DI POLIZIA Dopo aver espiata la pena di quaranta giorni di detenzione riportata per spreti precetti disciplinarj venne l'altr'jeri abilitato di Prigione pubblica il tanto pericoloso soggetto Adamo Bracali di Salicotto, ed appena fu riammesso a godere della libertà, si lasciò sfuggire delle jattanze di vendetta contro l'Agente Ferdinando Bianchi e del Capo Volante Gustavo Bianchi, che più volte lo hanno trovato disobbediente ai vincoli frenativi che lo circondano. Sembra che il perverso Bracali sanguinario come egli è, avesse lo scorso giorno determinato di sfogare il suo livore contro i surramentati agenti, e ciò perchè combinato nella mattina in Piazza del Campo Ferdinando Bianchi, diedesi il Bracali a minacciarlo, ma esso Bianchi facendola da indifferente non gli articolò veruna parola di rimprovero. Incontratosi di poi il Bracali sul far della sera con Gustavo Bianchi, cui per commissioni d'uffizio tragittava dalla via dell'Onda, lo insultò, lo maltrattò, e non si ristette di minacciarlo anche della vita. Pure questo Bianchi ebbe prudenza, e proseguì il suo viaggio per il disbrigo delle di lui ingerenze. Non bastò tutto ciò per scanzare un disordine perchè incontrato di nuovo il Bracali col surriferito Gustavo Bianchi circa le ore ventiquattro e mezza di fronte al Palazzo del Signori della Ciaja nel Casato, pose mano ad un coltello flessibile, e con quello slanciossi alla vita del Bianchi per ferirlo, ma egli si allontanò dal sovrastante pericolo correndo al Corpo di Guardia, fin dove ebbe l'audacia l'inferocito Bracali d'inseguirlo per compiere il di lui eccidio, conforme ad alta voce esprimevasi. Allora fu che per evitare un delitto, venne il Bracali arrestato dalla Forza Civile ausilita da quella Militare, e poscia ristretto in Carcere Segreta. |