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- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -

L'ennesimo furto di Vecchio






20 marzo 1840 - RAPPORTO GIORNALIERO DEL CAPITANO DI POLIZIA

Circa le ore otto della sera de' 17 andante d'introdusse a comprare del pane nella bottega del fornaio
Ferdinando Fineschi in via S.Martino, il noto ladro
Adamo Bracali di Siena, ed appena egli ne fu risortito e prima che alcun altro vi riponesse piede, si avvidde il Fineschi che mancavagli un pastranino da ragazzi di panno misto del valore di Lire dieci, per lo che ne sospettò autore il Bracali, e diversi suoi compagni che lo attendevano in strada.
Un'ora dopo, e così verso le ore nove questi compagni del Bracali, nelle persone dei noti
Giuseppe Tuci detto Tacchina
Sebastiano Donnini detto Tarpino, e
Alessandro Medici di Salicotto si portarono nella bottega del Liquorista Francesco Burzagli alla Croce del Travaglio, e dopo aver preso un poncino per ciascheduno, richiesero un piattino di ciliege in guazzo, e mentre esso Burzagli le cavava dal vaso, sparì di bottega il Tuci, ed involò una brocca di rame, ed una bottiglia ripiena di rum, della valuta in tutto di £ 6.6.8., e fattane il derubato di ciò rampogna¹ al Donnini e Medici², costoro si scusarono coll'incolparne il solo Tuci.


¹ Severo rimprovero

² Oltre ai vari furti, percosse, turpiloqui, sfruttamento della prostituzione a ogni altro possibile tipo di reato, Alessandro Medici, il 22 settembre 1844 venne denunziato per aver tentato di far passare il proprio Casato come diretto discendente da quello dei Medici di Firenze.

L'Oste Alessandro Medici pregiudicato in genere, avendo restaurato una sua casa posta in Via Salicotto vi ha fatto erigere gli scorsi giorni sull'uscio d'ingresso un Arme in rilievo ad immitazione di quella Medicea.
Ciò ha fermata l'attenzione del pubblico nell'idea che detto Medici abbia preteso appropriarsi lo Stemma dell'Antica Famiglia Regnante.


Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 352 - anno 1840

Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 356 - anno 1844