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- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -

L'accusa di stupro e sodomizzazione nei confronti di Ciaramella






Il 21 aprile 1800 Elisabetta, moglie di Luigi Anastasi detto Gigi Bestia, querelò Giuseppe Baldini detto Ciaramella, reo di aver stuprato la sua giovane figlia. Sacondo il racconto della donna, il Baldini avrebbe adescato la tredicenne Maria Anastasi in "un luogo detto Fontanella, qui verso San Giuseppe e alzatigli i panni la conoscesse carnalmente nella natura, e di poi non contento di questo la facesse voltare e di dietro gli mettesse il membro nel sedere".
La realtà dei fatti non fu proprio come la moglie di Gigi Bestia li descrisse e, almeno in parte in parte confutati dalla perizia ordinata dal giudice.
"In adempimento all'ordine dato, abbiamo visitato la fanciulla Maria Anastasi nelle parti d'avanti, e posteriori ed in queste non abbiamo ritrovato, e giudicato che non vi sia stato introdotto alcun corpo duro, e resistente, nè che abbiano sofferto violenza alcuna, giacchè non vi si ritrova né infiammazione, né alterazione di sorta alcuna e questa dovrebbe conoscersi e non potrebbe esser cesata anche che la sodomia fosse stata commessa tre o quattro giorni addietro. Quanto poi alle parti pudende abbiamo ritrovato lacerato l'imene, sicuro contrassegno, che in questa parte vi sia stato introdotto qualche corpo duro, e resitente...".
Con questa perizia venne a cadere l'accusa più pesante, quella della sodomizzazione, facendo di fatto derubricare il reato in stupro semplice. L'avvocato del Baldini, inoltre avvelendosi di una legge che consentiva solo al padre e non alla madre di sporgere denunzia, chiese l'annullamnto per vizio del provvedimento, aggiungendo che la ragazzina era consapevole di quello che faceva, tanto che chiese ed ottenne del denaro dal Baldini.
Le carte non ci dicono quanto Ciaramella restasse ancora in carcere, ma tutto lascia supporre che venisse subito rimesso in libertà.


Archivio di Stato di Siena - Capitano di Giustizia 289 - n.53