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- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -

L'uxoricido di Vecchio






1 marzo 1839 - RAPPORTO GIORNALIERO DEL CAPITANO DI POLIZIA

Alla lunga lista di reati commessi dal Bracali, bisogna aggiungerne uno ben più grave: l'aver ucciso la sua prima moglie, Luisa Zanchi. Le notizie che ci sono pervenute su questo uxoricidio avvenuto durante una non meglio precisata rissa, sono scarne e le troviamo trascritte nel rapporto quotidiano di polizia del primo marzo 1939.

"Per mezzo di tre famigli furono lo scorso giorno scortati a Poggibonsi i detenuti:
Adamo Bracali e Matteo Tinti qui tradotti dal Picchetto di Polizia di Pari, e diretti di brigata in brigata dal Tribunale di Grosseto alla Direzione degli Atti Criminali di Firenze all'oggetto di trovarsi presente ciascuno al giudizio della rispettiva causa di uxoricidio riguardo al primo, e di abigeato contro il secondo, che avrà luogo avanti la Corte Regia".

Il delitto si svolse a Grosseto, dove forse i coniugi erano stati confinati, ma non siamo in grado di sapere come sia andato il processo che probabilmente si svolse a Firenze e quale sia stata la condanna inflitta a Vecchio. Di sicuro godette di molte attenuanti perchè già il 18 agosto 1841 era libero, in quanto corse il suo ultimo Palio nella Pantera e il 3 luglio del 1842 si consolò, convolando a nozze con la figlia di Mangiagatte, Angelica Lippi.


Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 351 - anno 1839

Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 968 - n.9527 del 25 giugno 1839