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- PROCESSI E FATTI CURIOSI CHE RIGUARDANO I FANTINI -

Le ingiurie, sconcerie ed offese di Giovanni Simoncini detto Belloccio






Rapporto del Capitano Bargello di Siena

Il 12 settembre 1827

"Ieri verso le ore cinque pomeridiane, essendosi trovato in bisogno il noto Ebreo Isacar Gallichi, di passare di banchi, (Banchi di Sopra in prossimità di piazza Tolomei) e dirigersi secondo l'usato alla volta di Beccheria vecchia si fece ardito un certo Giovanni, volgarmente chiamato belloccio, miserabile facchino di questa città, molestando col solito epiteto di Schizza (soprannome del Gallichi), e indi perseguitando fino in prossimità della costarella, col darli dei calci, e gettarle adosso dei torzoli, sebbene Egli non l'avesse per niente offeso ed anzi facesse uso di prudenza, per non andar soggetto a delle tumultuarie pubblicità.
Osservatesi tali insolenze, contrarie alla carità del prossimo, dal Sacerdote Don Adriano Rossi Cappellano della Cattedrale, credè opportuno di avvertire il Simoncini, a lasciar in pace, chi non le dava fastidio, ed Egli invece di profittare del cristiano consiglio, si fece lecito di mancare di rispetto al predetto Sacerdote, col dirle delle ingiurie, e anche di minacciarlo", "con pubblico scandalo".
Pertanto, "attesochè troppo frequentemente si è reso questo contegno insultante verso il disgraziato Israelita Gallichi, che non ha altro debito che d'essere debole di mente, condanna Giovanni Simoncini in otto giorni di carcere e nelle spese del giudizio."

Un episodio simile, che vide sempre come vittima protagonista Isacar Gallichi e implicato un altro fantino, era accaduto qualche mese prima. (cfr.)


Archivio di Stato di Siena - Atti Economici del Governo di Siena - filza 780 - processo 643 - 12 settembre 1827