Questa è una delle più antiche vedute in pianta della città di Siena,
tratta da una incisione francese del De La Laude che in doppio foglio raffigura anche Livorno e Pisa, stampata nel 1763.
In quel periodo Siena contava poco più di 15.000 abitanti.
La pianta, per quanto non troppo particolareggiata, ben raffigura la città racchiusa tra le mura con le sue sette porte.
La continuità delle mura in quell’epoca, interrotta solo tra la Fortezza e la Cavallerizza con La Lizza (20 e 19), è evidente anche nel tratto compreso fra la stessa Fortezza e S. Domenico (18).
Sono visibili il fortino del Peruzzi in S. Chiara (13) con le sue rotondità e, seppur non evidenziato nella didascalia, il bastione della Porta Laterina, chiusa fin dalla Guerra di Siena e per questo non indicata.
E’ accennato anche un tratto della cerchia muraria medievale che delimitava, con lo Sportello di S. Prospero poi scomparso, la città sullo scosceso dell’attuale Rastrello.
Nella didascalia che accompagna il disegno, oltre alle porte, sono indicate 21 collocazioni, delle quali ben 11 di tipo religioso. Fra le altre, ci sono il Collegio Tolomei nella sua antica sede (10) e La Sapienza (16), il Mercato Vecchio (7) dietro il Palazzo Comunale (8) ed una sola fonte (17), Fontebranda.
Esternamente alle mura, secondo l’autore, fu degno di menzione soltanto il Borro del Riluogo e quello di Pescaia.

