LE  INGIURIE  DI  GIACOMO  FIASCHI
Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 778 - n.449 - 23 marzo 1827


Comparisce avanti la Corte Crinminale Giovanni Franci di Siena Bastiere (fabbricante di arnesi di legno da mettere sulla groppa delle bestie da soma per il trasporto del carico) di condizione, di bottega in prospetto alla Fonte di Pantaneto.
Esibisce al Tribunale la presente reclamazione dichiarando come il dì 23 del 1827 e precisamente circa le ore quattro pomeridiane l'Esponente si ritrovava a bottega attendente alle sue occupazioni in pace senza dare fastidio, a nessuno restò improvvisamente sorpreso, e verbalmente ingiuriato da un facchino chiamato per nome Giacomo Fiaschi.
Costui con insolente maniera si mostrò inclinato a dar luogo ad una rissa poichè cimentò il nominato Franci con titoli infamatici espressamente dicendoli queste precise parole..... sei un ladro, e una spia peggio del Ferruzzi.....
Indi minacciando di volerle mettere le mani addosso proseguì dicendo vieni fuori la bottega..... Il Franci dunque regolato dalla prudenza procurò di scansare il cattivo incontro per non guastare i fatti suoi poichè mai (h)a avuti con la Giustizia pregiudizi di sorta alcuna.
Il motivo della sorpresa ingiuriosa agita dal Fiaschi origina perchè il Franci, è suonatore di violino fu introdotto a suonare da altro suonatore chiamato Giovanni Palagi ad un ballo in Salicotto, ma che il Franci avendo capito, che era una veglia di frizza, e di vino partì.
Domanda le opportune soddisfazioni e nomina in prove giustificative
Anzano Olmastroni stianciatore nel Casato
Vincenzo Picconi in prospetto alla Fonte di Pantaneto, e Domenico Giannetti cuoco nella casa Piccolomini.