IL  FURTO  DI  UN  CANE  DI  PIETRO  MAGGIORANI
Archivio di Stato di Siena - Cancelleria Criminale - Filza V - n.6 - anno 1829




Il 24 Giugno 1829.

Alle ore otto, e mezza di questa mattina, è stato reperito presso Pietro Maggiorani vetturino alla posta dei cavalli, un cane giovine, da presa, di manto rosso, e gli orecchi tagliati, che nei primi del mese fù rubato ad Antonio Rogani, macellaro, abitante in Fonte Branda, come dal suo referto presentato in questa Cancelleria, nel quale resulta valutato detto Cane Lire quaranta.
Interrogato opportunatamente il detto Maggiorani dal Caporale Antonio Rugiadi, ha dichiarato, che il suinteso cane appartiene ad un certo Federigo N. detto Gianfermo di Empoli, eche da Lui ricevè il giorno scorso per custodirglielo.
Questo cane, che il Maggiorani ricusava di consegnarlo al Caporale Rugiadi, volendo far valere il diritto di consegna, come sopra asserita fattali dal rammentato Gianfermo, è stato legalmente assicurato mediante cera lacca rossa, colata sopra di un frammento di carta bianca, raccomandata a un pezzo di spago posto al collo dello stesso cane, e sopra di essa il sigillo esprimente una croce, e quattro punti rilasciato al Testimone.
Ferdinando Aretini facchino abitante in Vallerozzi, stato presente all'assicurazione di che si tratta, unitamente all'altro testimone
Pietro Lambardi calzolaro abitante in Fonte nuova.
Il sottoscritto nell'esibire a Corte il Cane come sopra assicurato, fà reverente istanza procedersi contro come di ragione il riferito Maggiorani per il furto del cane medesimo, o contro chiunque altro resultasse debitore di quest'istesso furto e condannarsi a forma, e tutto, riservandosi





Poi, come si legge nelle ultime pagine del processo, Pietro Maggiorani verrà scagionato per mancanza di prove certe.