Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 868 - n.9645
30 agosto 1839 Avanti il Tribunale Criminale di Siena compare Giuseppe Adriano Betti negoziante domiciliato in Siena ed espone che Luigi Carlucci detto Tegolino cappellaro domiciliato in detta città nella circostanza di portarsi al negozio di esso esponente per ritirare una balla di pelo che Ottavio Pettini parimente negoziante e fabbro domiciliato come sopra aveva chiestoin piacere al nominato Betti di conservare e custodire nel di lui magazzino, egli esponente accende il lume per andare in detto magazzino e consegnare in presenza del nominato Pettini, l'anzidetta balla di pelo. In tale circostanza il Carlucci segue il Betti per prendere la detta balla al quale il primo disse: la balla conveniene che la consegni a chi me l'ha consegnata = il Carlucci con maniere dispotiche impertinenti ed insolenti diceva: che l'importa questo? Se ne manca un'oncia me lo devi pagare = Risponde il Betti: mi meraviglio de' fatti vostri; giacchè io sono un onesto negoziante ed incapace di fare porcherie; e quindi v'ingiungo di portare rispetto al posto ed alla mia persona: Questa risposta invece di attutire l'insolenza del Carlucci lo minacciò di opprimerlo e di cacciarlo dentro le botti del magazzino. Uscito allora il Betti dal magazzino per non cimentarsi col Carlucci e lasciato costui nel magazzino si pose sulla soglia della bottega esclamando che si portasse fuori del negozio: alle ingiuzioni del Betti, il Carlucci si voleva scagliare con tutta forza contro di lui, ed avrebbe insultato oltre le parole coi fatti ancora, giacchè se non era tenuto dal Pettini suddetto e da un tale Pietro Barzagli che esclamavano contro il Carlucci per l'ingiusta aggressione che faceva al Betti; nonostante però potè arrivarlo con un pugno che il Betti destramente schernì colla stendere in difesa la mano destra. E vedendo il Carlucci inutili in quell'istante gli sforzi per opprimere il Betti si protestò a voce alta ed intellegibile di volerlo fuori di lì o di notte o di giorno massacrare. Fa istanza frattanto riceversi ed ammettersi la presente comparsa per farne l'uso di ragione contro detto Luigi Carlucci inducendo in testimoni Ottavio Pettini negoziante e fabbro in Siena Giuseppe Niccolucci lavorante di generi coloniali in Siena Pietro Burzagli scritturale in Siena Ed in aumento all'Esposto che a tergo giova al comparente referire al Tribunale le seguenti espressioni fatte dal più volte citato Luigi Carlucci, cioè = m'imbuggero de' Tribunali, faccio giustizia da me, e lo vedrai come ti potrò avere, farò come feci a quell'altro (parve che volesse dire del Donati) ![]() |