I   PROBLEMI   COL   MARITO   E   I   FAMILIARI   DI   LUI
Archivio Stato di Siena - Atti Economici del Governo di Siena 879
30 giugno 1842




Amalia Frati attual consorte di Celio Antonelli Caffettiere, attendente essa alle cure domestiche con rispetto espone
che da circa dieci mesi a quest'oggi ricevè nella sua abitazione, posta in questa città in via del Casato di Sopra, il proprio fratello Luigi Frati Linajolo, essendosi per qualche dissapore allontanato dalla di lui consorte, lusingandosi l'esponente, insieme col di lei marito, che questa separazione sarebbe stata brevissima, e così stimando esser meglio ricevere essi il cognato, e fratello respettivo, mercè una discreta quotidiana pecuniaria retribuzione per gli alimenti, piuttosto che permettere che si riducesse in locande, bettole, o osterie, con maggior dispendio, comodo minore, ed esposto forse in tali pubblici luoghi a qualche pericolo di gioventù, e rendersi così più difficile, o remota la riuniione di esso colla di lui consorte, e famiglia, ache lo averebbero per anco potuto continuamente confutare ad onta però di questi diretti affettuosi fraterni divisamenti della esponente, nella mattina di mercoledì decorso ventinove dello spirante mese di Giugno alle ore undici, e mezzo circa, affacciatosi l'Antonelli ad una delle di lei finestre soprastanti alla abitazione di Eva Carlucci di lei cognata, e consorte respettivamente del prefato Luigi Frati, si fece l'Eva permesso di ingiuriarla dalla Via ad altissima voce, con i temini i piè adontanti, e lesivi la reputazione di una donna, e specialmente con i termini affrenati di Porca, Troja, Puttanaccia, buggerona, infame, tu sei la causa che sono separata dal marito da dieci mesi a questa parte, ma ti voglio far romper il grugno dai miei fratelli Adamo, e Luigi; se in ciò dicendo istigava anche il di lei figlio Celio, fanciullo in età di circa anni sette, onde ingiuriasse la zia esponente, come il piccolo bambino infatti pronunziava qualche parola, che non l'intendeva, restando sepolta dai clamori di lui madre, ma bensì alzava le piccole manine in atto, e modo di minacciare percosse per cui l'esponente si tolse subito dalla finestra, ed intese senza distinguere le precise parole, che l'Eva continuò per qualche tempo a strepitare nella pubblica via, per cui l'Esponente stessa si trovò, e trova tutt'ora in grave sconcerto, ed investita da sommo timore, tanto più essendo inoltrata nella gravidanza per cui domanda di essere tutelata individualmente, onde poter sortire, e attendere ai proprj interessi, e quindi fa istanza che sia proceduto contro la prenominata Eva Carlucci ai termini delle vigenti leggi per l'ingiurie, offese, e l'infamazioni
Testimoni

1ª Margherita Caprioli consorte di un sarto detto Verro
2ª Rosa consorte di Mauro Campani
3ª Teresa vedova Bacci tessiera.





Archivio Stato di Siena - Governo di Siena 354


Primo Luglio 1842 - RAPPORTO GIORNALIERO DELL'ISPETTORE DI POLIZIA

Venuti a disputa nella mattina del dì 29 Giugno perduto i cogniti
Luigi Frati, canepino, e
Adamo Carlucci muratore, dimoranti in questa città motivata da precedenti discordie famigliari, si ammenarono dei reciprochi colpi di mano e dato di piglio il primo ad un bastone cagionò al Carlucci una semplice ferita nella testa nonchè un morso nel pollice della mani sinistra, per le quali lesioni si recò, per la conveniente medicatura, a questo Regio Spedale della Scala da cui pervenne Jeri il relativo Referto.
I corrissanti si sono ricriminati al Tribunale con respettiva doglianza.




Archivio Stato di Siena - Governo di Siena 354


Primo Gennaio 1843 - RAPPORTO GIORNALIERO DELL'ISPETTORE DI POLIZIA

Di relazione inonesta ho addebitato la donna Eva Carlucci moglie del linajolo Luigi Frati, di Siena, e Odoardo Masagni di Fucecchio, qui dimorante, quali essendo stati sorpresi giorni addietro dal Frati medesimo in Turpe trattenimento, fu ciò causa di una estesa scandalosa pubblicità.