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- UNO SCUDO DAVVERO STORICO -
LA STORIA DI UNO SCUDO CHE PER CENTOUNO ANNI HA PRESO PARTE AL CORTEO STORICO


lo scudo disegnato da Giuseppe Palmieri Nuti e realizzato nel 1879 dal fabbro Galgano Nencini.

I ‘rinnovi’ delle monture, che più o meno avvengono ogni venti-venticinque anni, contribuiscono a scandire la vita del Palio. Dal 1879, la prima volta che furono confezionati costumi ispirati alla moda del XV-XVI secolo, fino ad oggi, le monture sono state rinnovate nel 1904, nel 1928, nel 1955, nel 1981 e nel 2000.
Fino a pochi decenni fa le monture del passato non erano considerate oggetti di particolare interesse degni di conservazione, erano usate senza tanti riguardi come monture di ‘riserva’ e raramente sono arrivate a noi intere comparse. Certe volte alcuni accessori venivano riusati anche con le monture successive, ma generalmente questo non avveniva più di una volta. Generalmente, ma non sempre.
La Pantera, per esempio, conserva uno scudo di metallo destinato a un paggio al duce realizzato per le monture del 1879 che ha avuto una lunghissima partecipazione alla Passeggiata storica. Si tratta di uno scudo circolare, opera del fabbro Galgano Nencini, con sbalzate raffinate decorazioni floreali di gusto rinascimentale e con al centro uno spunzone dorato.
I bozzetti per le monture della Pantera erano stati disegnati da Giuseppe Palmieri Nuti (1842-1893), nobiluomo senese e pittore dilettante, e probabilmente Galgano Nencini aveva sbalzato lo scudo secondo le istruzioni di Palmieri Nuti. La Pantera inaugurò le monture il 16 agosto 1879, e da quel giorno lo scudo portato dal paggio iniziò a prendere parte al Corteo storico.
Agli inizi del ‘900 le monture del ’79 erano ormai malconce e fu deciso di rinnovarle nel 1904, in occasione della Mostra dell’Antica Arte Senese, la prima rassegna artistica dedicata alla cultura senese che determinò l’inserimento di Siena nel circuito turistico europeo.
Questa volta i costumi della Pantera furono disegnati da Carlo Merlini (1855-1915), pittore autore di numerosi palii assegnati tra la fine del XIX secolo e i primi anni del secolo successivo. Merlini, che era anche economo della Pantera, ritenne che lo scudo del 1879 potesse essere usato anche con le nuove monture e lo scudo continuò a entrare in Piazza.
Il successivo rinnovo avvenne nel 1928, e la Pantera fece preparare i bozzetti delle proprie monture da Federigo Joni (1866-1946), il celebre autore di dipinti falsi. Le risorse disponibile erano limitate, e anche per questo motivo fu deciso di mantenere in servizio lo scudo che ormai da quasi mezzo secolo veniva portato in Piazza dalla Pantera.
Le monture furono rinnovate ancora nel 1955, e questa volta la Pantera si era rivolta al pittore Bruno Marzi (1908-1981). Marzi curò ogni dettaglio e osservando lo scudo ritenne che potesse essere ancora impiegato. Lo scudo aveva ormai settantacinque anni ma con nuove cromature e dorature tornò come nuovo.
Le monture del ’55 furono usate fino al 1980, e col rinnovo del 1981 lo scudo venne finalmente collocato a riposo: centouno anni di servizio erano sufficienti per garantire allo scudo disegnato da Giuseppe Palmieri Nuti e realizzato da Galgano Nencini una tranquilla pensione.
Ora lo scudo è esposto nelle stanze della Pantera, e osservandolo viene naturale pensare all’inevitabile quanto radicale trasformazione che le Contrade hanno subito dal 1879 a oggi e alle decine e decine di contradaioli che, per oltre un secolo, lo hanno impugnato nel Corteo storico. I primi panterini che lo portarono in Piazza erano nati negli anni dell’Unità d’Italia, poi è stato usato da quelli che avevano vissuto le due guerre mondiali e infine dalla generazione nata nel dopoguerra.
Pare impossibile che sopra un semplice scudo da parata si siano posate tutta questa storia e tutte queste vite di Contrada e non solo, ma è anche questo che rende unico il nostro Palio.



la comparsa della Pantera con le monture del 1879: il terzo paggio da sinistra impugna lo scudo di metallo.


la comparsa della Pantera con le monture del 1904: lo scudo è portato dal paggio al centro.


cartolina con la comparsa della Pantera con le monture del 1928 disegnata da Vittorio Giunti: lo scudo è ancora al centro della comparsa.


Aldo Marzi, la comparsa della Pantera con le monture del 1955: lo scudo è portato dal secondo paggio da destra.


Articolo tratto da "Il Carroccio" del giugno 2015 a firma di Alessandro Leoncini