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- I DUE BIGGERI -

Tommaso Felloni detto Biggéri, esordì vittorioso nel 1783 quando ancora era un fanciullo poco più che quattrodicenne.
Il padre Sebastiano fu un famoso cavallaio e fra il luglio 1768 e il luglio 1787, vennero scelti dieci dei suoi soggetti per correre il Palio. Uno di questi, un Baio, vinse con Nacche nella Chiocciola nell'agosto 1768.
E' evidente che con Nacche, che fu uno dei più longevi fantini rimanendo in attività fino a quasi 62 anni, vi fu un buon rapporto di amicizia, considerato che con lui ed insieme ad altri, "...sotto il dì 17 dicembre 1769 giocava al giuoco del cacio, in giorno di Domenica fuori di Porta Pispini...".

Archivio di Stato di Siena - Capitano di Giustizia 581 - f.56 - 28.8.1770

Questo curioso gioco, doveva essere d'azzardo, poichè non era consentito di domenica, giorno tradizionalmente consacrato al Signore.
Sebastiano nacque il 26 luglio 1738 e morì il 13 aprile 1790.
Aveva un soprannome che derivava da un cognome, cosa che oggi ci stupisce, ma che era abbastanza usuale in quel periodo. Si possono citare come esempi quello di Giuseppe Bernini detto Stralanchi e quello di Antonio Morandi detto Gistri Mugnaio.
Non sappiamo se anch'egli sia stato un fantino del Palio, poichè i registri con le segnature di chi prendeva parte alla giostra, non vennero compilati fino al 1818.
La sua attività principale, insieme a quella dei suoi familiari, era comunque quella di gestire un'osteria, posta all'interno di un edificio con annesso un mulino, denominato Pesciolino, che era fra Ravacciano e Santa Regina, ossia nei pressi di quella zona adesso chiamata Due Ponti.



Ebbe quattro figli, tutti maschi: Filippo nato il 30 settembre 1764, Tommaso il 20 dicembre 1768, Giovanni il 29 gennaio 1766, Domenico il 26 luglio 1772.




Sicuramente furono le conoscenze di Sebastiano in ambito paliesco, che aiutarono il figlio Tommaso, al quale aveva tramandato pure il nomignolo, ad introdurlo nel mondo del Palio.
Il giovane Biggéri conobbe subito la fama e fu uno dei più vittoriosi fantini che corsero negli anni a cavallo fra il Settecento e l'Ottocento.
Fu presente in Piazza per 34 volte e per 10 ne uscì vincitore. Ce lo testimonia pure questa frase di un manoscritto dell'Archivio di Stato di Siena: "...non conobbi altro che un certo Biggéri e lo conosco perchè l'ho veduto correre molte volte in piazza..."

Archivio di Stato di Siena - Capitano di Giustizia 236 - f.238 - 15.6.1791

Tommaso è da ricordare non tanto per il cospicuo numero di vittorie, quanto per averne riportate tre nel corso dello stesso anno: il 1809, che fu anche l’ultimo della sua carriera, poichè il 14 giugno 1810 morì per una colica fulminante, mentre era a casa del barbiere Giulio Landi.
La morte sopraggiunse appena 15 giorni prima dell'assegnazione dei cavalli, quando la sua fama di fantino vincente aveva raggiunto il culmine.
Come si legge nel necrologio, abitava nel Popolo di Valdipugna nelle Masse del Comune di Siena, era sposato ed esercitava come attività principale quella di mugnaio.


Archivio di Comune di Siena - Preunitario
...Filippo del fù Sebastiano Felloni di anni quarantotto nato e domiciliato nel Popolo di S.Eugenia, Comune, e Cantone suddetto di Professione Mugnaio fratello dell'infrascritto defonto, i quali nè hanno dichiarato, che il dì quattordici del presente mese di Giugno a ore sei e mezza antemeridiane Tommaso Felloni di anni quarantacinque nato, e domiciliato nel Popolo di Valdipugna nelle Masse Comune di Siena secondo Cantone, di professione Mugnaio figlio del fù Sebastiano Felloni, e di Maddalena Centini domiciliata nel Popolo di S.Eugenia nelle Masse, ammogliato con Stella Scapecchi domiciliata nel detto Popolo di Valdipugna di professione Mugnaia è morto nella casa di Giulio Landi Barberiere posta nel Cantone della Cattedrale in via di Cartagine, e lì dopo morto, Sig. Visconti e non il Felloni per non sapere scrivere come appresi, ha firmato con noi il presente testo dopo che è stato loro letto...


Egli è dunque uno dei quattro fantini (gli altri tre erano Marzialetto, Ciocio e Mattiaccio) che conclusero la loro carriera con una vittoria.
Indicato come Biggéri Mugnaio lo troviamo pure come imputato in processo per aver percosso un "mezzajolo" a seguito di una lite scoppiata per un sorpasso azzardato con un carro di buoi nei pressi di Costa Fabbri. (leggi il processo)


Archivio di Stato di Siena - Capitano di Giustizia 236 - f.238 - 15.6.1791

Questo suo spirito bellicoso lo rese protagonista di scontri particolarmente animosi con altri fantini: nel luglio 1787 riuscì nell’impresa di far perdere il palio a Dorino, dato per sicuro vincitore, trattenendolo per quasi tre giri.
Nell'agosto 1788 si azzuffò con Marcaccio, non solo scambiandosi nerbate per tutto il tempo della corsa, ma anche nell’immediato dopo Palio, tanto che i due fantini finirono in carcere e lì trattenuti per una notte.
La detenzione fu una buona medicina propiziando la riconciliazione che avvenne subito dopo la liberazione, sancita con abbondante colazione consumata all’Osteria delle Donzelle.
Infine nel luglio 1800 fu il Gobbo Chiarini a vendicare Dorino e Marcaccio tenendolo sotto nerbo per tutta la carriera.
Il carattere battagliero, tuttavia non sempre si associò alla fedeltà al giubbetto indossato. È difficile immaginare che nel luglio 1804 Biggéri non fosse venduto, a dar credito a quanto ci racconta il Bandini nel suo Diario: "3 Luglio - Il Palio in giro. In questa mattina il Palio del Montone è in giro ed in compagnia di esso vi erano Biggéri fantino della Tartuca, Vecchia della Pantera ed altri che erano tutti di balla".
Come cavallaio non ebbe molta fortuna. solo una volta risulta essere presente un suo cavallo in piazza: nell'agosto 1793 nel Drago.
L'ultima curiosità che riguarda Tommaso è proprio il suo nome di battesimo. Non si capisce perchè in alcuni testi venga indicato come Luigi. Probabilmente ciò scaturisce da un errore iniziale, in seguito copiato, fino a farlo assurgere a verità.