A dì 9 agosto 1855.
Tutto era stato disposto per l'esecuzione delle Patrie Feste del 15 e 16
agosto, quando il pensiero si rivolse sopra la lacrimevole situazione
nella quale si trovavano quasi che tutte le popolazioni della Toscana
colle altre attaccate dal flagello del morbo asiatico = Il Cholera
= per cui adunata per urgenza la Magistratura alle ore una di questo
stesso giorno, e considerando l'afflizione delle popolazioni toscane
da non permetterli di prender parte ai pubblici spettacoli, deliberò la
sospensione delle Carriere alla lunga ed alla tonda che avrebbero dovuto
effettuarsi nel 15 e 16 di detto mese, come pure rimase sospesa l'annua
fiera fuori della Porta Camollia del 10 e 11 agosto, come dalla
notificazione del Gonfaloniere in data del dì 8 detto, e soltanto
rimase ferma la funzione votiva dell'offerta del Cero nel 14 di detto
mese alla chiesa Metropolitana, ed alla qual funzione concorse un numero
straordinarissimo di devoti a presentare il torchietto di cera alla
chiesa predetta.
Mercé la intercessione della gran Madre di Dio Maria Santissima
Advocata Senensium questa città rimase immune da un tal
flagello, non essendosi verificati che alcuni casi di dolori cholerici,
giudicati per cholera, e nonostante la Comunità creò una commissione
sanitaria, e molti provvedimenti furono attivati, onde allontanare
l'invasione del morbo.
Una tal sospensione di Feste venne annunziata al pubblico per mezzo di
notificazione dal Gonfaloniere di Siena in data del 10 del mese stesso.

Vennero annullate le corse del Palio alla lunga e alla tonda, come anche la fiera del bestiame, ma non
la processione del Cero del 14 agosto. Si riuscì così ad isolare Siena, evitando il diffondersi
di una vera e propria epidemia di colera.
(Da "Memorie di Palio a cavallo tre secoli" a cura di Paolo Tertulliano Lombardi)
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