Francesco Grazzi di Asinalunga sopracchiamato Stecco, ammogliato con figli senza professione il quale profittando del cavallo scosso della contrada della Civetta, montò alla seconda girata sopra il medesimo, e si pose a correre con gli altri senza veruna insegna, ma giunto alla svoltata di S.Martino, cadde dal Barbero tramortito al suolo, e trasportato dagli astanti nell'atrio dell'Osteria Socini, accorse immantinente la Venerabile Confraternita della Misericordia, insieme al suo Cappellano Sig. Palagi, e siccome il Grazzi era alquanto sopraffatto dal vino quantunque per la caduta fatta non li fosse casuate che lievi offese, ed un'escoriazione nella canna nasale, tuttavolta non rendeva di sè veruna ragione, per cui le fù precedentemente amministrato il Sacramento dell'Estrema Unzione, e quindi collocato nel cataletto fù trasportato in questo Regio Spedale onde esservi assistito.
Siccome l'operato del Grazzi oltre a essere contrario ai regolamenti veglianti in materia di pubblica giostra, poteva dar luogo a gravi disordini, così vado questa mattina a renderne conto con speciale rapporto al Tribunale affinchè sia convennientemente punito.

Archivio di Stato di Siena - Governo di Siena 347 - anno 1835