- I LIBRI SUL PALIO DI SIENA -
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Anonimo - DESCRITTIONE DELLA SONTUOSA GIOSTRA FATTA IN SIENA - Con l’occorrenza del Carnevale il 15 Febbraio l’Anno MDCXXXX – Siena, Appresso il Bonetti nella Stamparia del Pubblico, con Licenza de’ Superiori, 1640
A metà del secolo, il 15 febbraio 1640, durante il carnevale, Emilio Piccolomini allestisce davanti al suo palazzo una giostra di cui rende dettagliato resoconto lo stampatore Niccolò Fantini che, come era uso, ne redige la cronaca pochi giorni dopo, il 20 dello stesso mese: Mercoledì giorno 15 di Febbraio il Signor Cavaliere Emilio Piccolomini maestro di Campo destinato per la detta Giostra, havendo fatto piantare opportunamente Il Saracino dirimpetto alla Torre col suo Palazzo contigua, havente nello Scudo la Nobilissima Arme di Lui, ed ogn’altra parte colorita a bianco, e nero, secondo la divisa elettasi in tale occasione; fatto di trita Arena largamente spargere lo spatio della Carriera, e della parata, senz’aiuto alcuno di Lizza per conservare l’antico costume di questa Patria, che ne’ cimenti di Saracino ha stimato, che i suoi Giostranti per regolarmente correre, e nobilmente colpire, non debbano valersi d’altro aiuto, che d’un lungo uso, e d’una provata esperienza di cotali esercitij, eretto ancora nella publica Piazza Piccolominea, ove più il largo ne porgeva comodità, un capacissimo Palco coperto di Tavolati, e addobbato d’ogni intorno di curiosi Arazzi per meglio servire alle Gentilissime Dame Sanesi, di buon numero delle quali fu tosto ingombrato, cangiandosi ben presto in Teatro di bellezze, e di maraviglie; ed essendo horamai le Finestre tutte del Corso, i Torrazzi, e gli altri spessi Palchi, quelle parimente di principalissime Dame, e questi di Cavalieri della Città, e Forestieri occupati, e ripiene; Su le venti Hore del Giorno venne esso Signor Piccolomini à riconoscere il Campo, procedendo in questa Funtione con l’ordine seguente. Venivano primieramente quattro trombetti benissimo montati, e vestiti con la scritta divisa di Taffettà bianco, e fregio nero nelle cascate delle Trombe loro, e dall’una; e dall’altra parte l’Arme di esso Signore. Seguitavano sopra nobili Cavalli nobilmente Arredati il Signor Cavaliere Fra Clemente Accarigi, il Sig.Armenio, ed il Signor Leandro Petrucci Cavalieri, che l’accompagnavano, ed in mezzo all’ultima fila di essi il Sig. Girolamo del Sig. Teodosio Petrucci dichiarato suo Aiutante a’ quali tutti haveva fatte regalare longhe Bande di Taffettà Bianco, e nero alla sua divisa. A questi non mancava Oro, ne si desideravano ricami su gli habiti, ne curiose Cinture, e Spade al Fianco, come ne meno ricchi Cintigli, e fine Piume in Testa. Si vedevano di poi sei Staffieri del Sig. Maestro di Campo vestiti con Livrea di Panno Mistio Turchino, e Rosa secca, ma i Giubboni de gl’istessi colori, erano di Velluto.
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