![]() Monumento bronzeo dedicato al cavallo ai giardini della Lizza
I cavalli che corrono il Palio di Siena vengono chiamati "barberi". Questo termine, in uso fin dai primi del Cinquecento, indicava equini provenienti dalla Barberia, cioè dal Nord Africa e appartenenti alla razza berbera: grandi galoppatori, considerati in passato i migliori cavalli da guerra. In realtà in Piazza del Campo ben difficilmente corsero dei veri "barberi". I cavalli del Palio - dagli inizi nel XVII Secolo fino alla seconda metà del Novecento - erano quelli utilizzati per il traino del calesse o per il servizio di posta. Reperibili nella stessa Siena o nei dintorni, erano quindi cavalli da tiro leggero o medio leggero rapido, robusti e docili, ma non molto veloci. ![]() Folco, otto volte vittorioso, fotografato nel 1933 mentre traina un calesse
Successivamente furono introdotti in Piazza i cavalli maremmani, montati dai "butteri" per la sorveglianza del bestiame. Dopo la seconda Guerra Mondiale, il maremmano cominciò ad essere incrociato col purosangue inglese, risultandone un mezzosange più adatto alle corse ippiche. Intorno al 1950 i primi "cavallai" senesi portarono dalla Sardegna gli anglo-arabi-sardi, ottenti dall'incrocio di stalloni purosangue inglesi e arabi con fattrici di razze locali sarde, anglo arabe e purosangue inglese. Fino al 2000 correvano il Palio anche i purosangue inglesi, poi esclusi perché ritenuti morfologicamente inadatti. Oggi possono correre solo mezzosangue con una percentuale di purosangue inglese non superiore al 75%. ![]() Remorex vittorioso nel 2019 nella Selva (foto di Carlo Bressan)
Il veterinario per equini (veterinario ippiatra) è colui che si occupa delle cure mediche e del benessere di questi animali. Da circa 40 anni è prassi che vi sia la presenza di un veterinario in ogni Contrada, al fine di presentare il cavallo nelle migliori condizioni fisiche per correre il Palio. Recentemente al veterinario si sono talvolta affiancati anche altri specialisti come fisioterapisti e agopunturisti. ![]() Stefano Colbucci, veterinario ufficiale del Comune di Siena per il 2022
I cavalli sottoposti a visita veterinaria, dopo aver ottenuto l'idoneità a correre in Piazza, dovranno partecipare ad alcune prove regolamentate che permetteranno alla Commissione Veterinaria di fornire all'Autorità Comunale e ai dieci Capitani una rosa dei cavalli ritenuti adatti a disputare il Palio.
Esulano da questo approfondimento i cavalli che hanno già corso alcune Carriere e che pertanto, a insindacabile giudizio, sono ammessi direttamente alla Tratta.
![]() Le prove di regolamentate (foto di Mauro Agnesoni)
La presentazione, la scelta e l'assegnazione a sorte dei cavalli alle singole Contrade vengono effettuate la mattina del terzo giorno avanti il Palio, tanto
per le Carriere ordinarie che per quelle straordinarie. I cavalli presentati dovranno avere morso e briglia, ma non sella e staffe. Alla scelta dei cavalli si procede per mezzo di corse di prova, in ciascuna delle quali ogni cavallo, montato da un fantino vestito con i colori della Balzana,
dovrà compiere i tre giri prescritti.
![]() Cavalli alla mossa durante una batteria di selezione (foto di Simon Weir)
I cavalli corrono in una pista lastricata che per l'occasione viene ricoperta da uno strato di terra, comunemente, anche se impropriamente, chiamato tufo. Nelle diritture è alto 4 cm, 11.cm alla mossa e nelle curve 20 cm. Questa miscela di terra una volta bagnata ed esposta al sole si indurisce, creando uno strato molto duro, ma al tempo stesso friabile. Per conservare la pista, questa viene annaffiata due volte al giorno. ![]() ![]() Preparazione e mantenimento ottimale della pista (foto di Helen Sadler) e (foto di Marc Lalo)
Compiute le prove dei cavalli presentati, che saranno sottoposti nuovamente a visita di controllo veterinaria, si procede alla scelta dei dieci soggetti attraverso un'adunanza all'interno del Palazzo Pubblico che vede coinvolti i Capitani delle 10 Contrade partecipanti, sotto la presidenza del Sindaco di Siena, assistito da un Segretario, dal Veterinario Comunanale, dal Mossiere e dai Deputati della Festa.
Avvenuta la scelta dei cavalli, questi vengono condotti in un recinto dinanzi al Palazzo Pubblico. Quindi, in un palco eretto dal Comune prendono posto il rappresentante dell'Autorità Comunale assistito da un Segretario, i Deputati della Festa e i Capitani, per procedere
all'assegnazione a sorte a ciascuna Contrada del cavallo col quale dovrà partecipare al Palio.
![]() Qualche istante prima dell'assegnazione dei cavalli
Davanti al palco si trovano soltanto i dieci contradaioli vestiti in costume. Sono persone che vengono reputate fortunate e quindi giuste per prendere in consegna il miglior cavallo. In un'urna girevole vengono inserite le "ghiandine" con i numeri dei cavalli da 1 a 10 e in altra urna le "ghiandine" con i nomi delle 10 Contrade partecipanti al Palio.
Un giovane paggetto in costume estrae prima il numero del cavallo e successivamente un altro paggetto estrae dall'altra urna il nome della Contrada alla quale va in sorte il cavallo. Il cavallo assegnato viene condotto nella stalla della Contrada che da quel momento ne diventa la proprietaria e la responsabile fino al termine del Palio.
![]() L'urna (foto di Simon King)
Un tempo le stalle venivano prese in affitto solo per i giorni imminenti la corsa e adibite alla bisogna: spesso infatti si trattava di magazzini, rimesse o altro.
Nel tempo le Contrade hanno dedicato al cavallo una vera e propria stalla confortevole, dotata di tutte le attrezzature della moderna mascalcia.
![]() L'interno di una stalla (foto di Giulia Brogi)
Per i quattro giorni di Palio il cavallo è accudito dal Barbaresco (o Barberesco), persona incaricata dal Capitano. Caratteristica fondamentale richiesta è quella di avere una buona dimestichezza con gli equini e di non perdere mai di vista l'animale che sarà da lui accompagnato in Piazza per le prove e per il Palio.
Il segno distintivo del barbaresco è la coppola chiara con la coccarda con i colori della Contrada. ![]() Il Barbaresco (foto di Riccardo Pallassini)
Nel primo pomeriggio del giorno del Palio, a poche ore dalla corsa, nell'Oratorio (o nell'immediate vicinanze) delle 10 Contrade partecipanti, si tiene la benedizione del cavallo, una tradizione che sembra abbia avuto origine nel lontano 1682.
La cerimonia molto toccante, termina con il rituale auspicio, rivolta dal Correttore all'animale: "Va' e torna vincitore!". ![]() Don Aldo Lettieri, Correttore della Pantera mentre impartisce la benedizione al cavallo (foto di Paolo Tosti)
Si giunge così al momento della corsa: il cavallo viene montato a pelo ed è riconoscibile dalla spennacchiera con i colori della Contrada alla quale è toccato in sorte. E' lui il che vince il Palio, anche senza fantino che potrebbe essere caduto durante la carriera. In questo caso si dice che il cavallo ha vinto "scosso".
![]() La corsa (foto di Andrea Bonfanti)
Dopo la corsa e il giubilo, al cavallo vittorioso vengono concessi tutti gli onori del caso.
Si inizia il giorno successivo con il barbero accompagnato, insieme alla Comparsa, a rendere omaggio alle consorelle, fino ad arrivare alla cena della Vittoria, dove al cavallo viene assegnato il posto d'onore, attorniato dall'affetto di tutti i contradaioli.
![]() La cena della vittoria ![]() Molte delle foto presenti in questa pagina sono presenti su: ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() altri link utili: I CAVALLI DAL 1900 AL 1939 (in ordine alfabetico) I CAVALLI DAL 1945 AL 1999 (in ordine alfabetico) I CAVALLI DAL 2000 A OGGI (in ordine alfabetico) CURIOSITA' E STATISTICHE SUI CAVALLI CAVALLI CHE HANNO CORSO ALMENO 10 PALII OMONIMIE TRA CAVALLI E SOPRANNOMI DI FANTINI OMONIMIE FRA CAVALLI E PERSONAGGI DEI FUMETTI E DELLE FAVOLE OMONIMIE FRA CAVALLI E PERSONAGGI FAMOSI |