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- BREVE GUIDA DELLA CITTA' DI SIENA -
a cura di Stefano Maccianti



RISPOSTA:

La Maestà non è soltanto un affresco religioso, ma ha molto di politico. La Balzana, lo stemma senese, è raffigurato sul baldacchino. Inoltre, cosa ben più importante, il bambino Gesù, in braccio alla madre, ha in mano una pergamena che sta proprio nel centro dell’affresco. Le parole lì sopra recitano: "Diligite iustitiam qui iudicatis terram", ovvero: "Amate la giustizia voi che governate la terra". È un bel monito a chi, nella sala del Mappamondo dov’è ubicato l’affresco, governava e stabiliva le leggi dello Stato. Vale la pena soffermarsi anche sull’affresco del Buongoverno, nella cosiddetta Sala della Pace. Fu dipinto da Ambrogio Lorenzetti, su incarico del Governo dei Nove, tra il 1338 e il 1339. È forse il primo esempio di arte civile, il primo ciclo di affreschi in cui l’argomento non è religioso. Rappresenta l’Utopia Senese. La perfezione è raffigurata sulla parete minore della sala, di fronte ai finestroni: il vecchio vestito di bianco e di nero è il bene comune. Ai suoi lati stanno le virtù. In basso sfilano i cittadini senesi, la lupa, simbolo della città, e i fuorilegge debitamente assicurati alla giustizia. Sulla parete di destra appaiono gli effetti del Buongoverno in città e in campagna. Viceversa, sulla parete opposta, è raffigurata la tirannide. Se è il tiranno a governare, allora le virtù scompariranno ed ecco che arriveranno i vizi. Ai loro piedi, la giustizia è in catene. Sia la città che la campagna saranno desolate ed in rovina, punteggiate da episodi di violenza dappertutto.


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