CAPITOLO II - FAMIGLIE DEL '900

Cliccami per ritornare all' Indice famiglie



GIGLIOLI (1892-1903); mezzadri; Belvederino; da Vagliagli (Cagliano).
L'anno 1882 il 30enne Dioniso di Serafino Giglioli, di Vagliagli, prendeva moglie a Quercegrossa sposando la 18enne Faostina dei Cellesi di Belvedere, figlia di Giovanni e Teresa Borghi. Dieci anni dopo mette la sua residenza nel podere di Belvederino con i giovani figli Cesare e Alessandro, il fratello Adamo di 35 anni e un garzone Nazzareno Mecacci. Faustina, l'unica donna di casa, gli partorisce ancora Armando il 22 giugno 1901 prima della loro definitiva partenza datata 3 marzo 1903. Il 14 marzo 1884 era morta a Belvedere, in casa della mamma, la loro figlia infante Maria, nata a Cagliano dove probabilmente risiedevano i Giglioli prima di Belvederino.




GIOVANNINI (1918)
Nessun dato per questa famiglia se non quello di Giovanni nato a Siena nel 1893 e morto in guerra il 19 agosto 1918, quando dimorava nel popolo di Quercegrossa. Sconosciuta anche la loro dimora.




GIOVANNONI (1886-1900); mezzadri; Maciallina/Erede.
Seppur per soli tre mesi i Giovannoni vanno ricordati al podere Erede dove abitavano dal 1899, ma la loro presenza nel popolo di Quercegrossa risaliva al 1886 quando entrarono al podere di Maciallina e vi rimasero, appunto, fino al 1899. Giuseppe Giovannoni di Paolo e Assunta Bari era nato ad Asciano, e con la moglie Clementina Paolini rallevò i suoi sei figli con il maggiore chiamato Novello e il secondo Giocondo. Delle quattro femmine che aveva, nel gennaio 1895 Albina all'età di 23 anni sposò Luigi Marchetti del Paradiso di Petroio. Negli anni di Maciallina, Clementina perse il babbo Michele, vedovo di 64 anni, che viveva in casa Giovannoni. Partirono nel marzo 1900.




GIULIANINI (1940 - Residenti); mezzadri; Macialla.
Coloni a Macialla dal febbraio 1940 i Giulianini presero possesso della casa abitata dai Rossi. Poi convissero nella fattoria con i Carusi e i Finetti fino ai primi anni Sessanta, che segnarono la fine della mezzadria e la partenza della famiglia per Siena. Il capoccio Ezio del fu Adamo di 54 anni arrivò con la moglie Rosa Viti, il figlio Primo di 23 anni, la nuora Elia Serafini e i piccoli nipoti Piera di 3 anni e Piero o “Pierino” di 7 mesi. Facevano parte di una famiglia molto più numerosa che contava tredici persone quando venne registrata al podere di S. Stefano di Basciano nel 1912. E' difficile ricostruire il cammino dei Giulianini in quegli anni in quanto il defunto Adamo proveniva dal sud della provincia senese essendo nato a Montepulciano come la moglie Elisa Bardelli e il figlio maggiore Arduino. Ezio invece era nato a Pienza e i suoi figli Primo, Primetta e Quirino ad Asciano. Tutte queste località segnano il cammino della famiglia prima di giungere nel 1912 a S. Stefano. Facevano parte della famiglia anche i fratelli di Ezio, Sabatino, Nello e Arduino, l’unico con moglie (Maria Garosi) e figli (Elena e Anchise). Pochissimo tempo devono essere rimasti a S. Stefano perché una successiva registrazione del 1916 fa provenire i Giulianini dal Comune di Castellina in Chianti e sono appoderati alla Casetta di Monteriggioni. Sono giù una bella famiglia di diciassette elementi alla quale ha contribuito Ezio con la nascita di Quirina, Giacinto e Flavio. Forse troppo grande perché dodici anni dopo deve essere avvenuta la divisione. Ma, mentre non sappiamo niente del vecchio Adamo e degli altri figli, vediamo che Ezio torna nel 1928 al podere La Piazza del Poggiolo con la moglie e i cinque figlioli. Tra questi mancano Giacinto e Flavio. Gli anni successivi registrano il matrimonio di Primo con Elia Serafini e la nascita dei nipoti Piera e Piero, come abbiamo visto, proprio alla vigilia del trasferimento a Macialla di Quercegrossa mentre tutti gli altri figli di Ezio scelgono strade proprie. Dal 1940 si contarono ventidue anni di presenza a Macialla prima di andarsene nel 1962 verso Siena e chiudere con l'agricoltura. Piera e Piero scelsero le loro professioni e si sistemarono convenientemente. L'apprezzato ritorno di Pierino a Quercegrossa con la sua famiglia ha riportato fra noi i Giulianini.




GORI (1878-1880) - (1904-1917); (Casagrande di Petroio) - (Casalino); mezzadri.
Dal 3 marzo 1904 i Gori sono segnati mezzadri al Casalino. Cesare di Antonio e Annunziata Mariotti è coniugato con Teresa Biliotti la quale si porta dietro il padre Giuseppe con la moglie, un'orfana dell'Ospedale chiamata Maria Parti, e la sorella Ida di 25 anni. Cesare è padre di tre figli, Nazzarena di 13 anni, Amos di 10 e Livio di 1. Col passare degli anni si registrarono alcuni avvenimenti che contribuirono a impoverire la famiglia a incominciare dal matrimonio della cognata Ida nella chiesa di Quercegrossa nel giugno 1906 con un Semplici di Radda e la morte del vecchio Giuseppe Biliotti il 7 gennaio 1906. Successivamente il 14 gennaio 1914 parte anche Nazzarena che si sposa con Narciso Fontani di S. Leonino e infine muore Maria Parti il 29 agosto 1917. E' probabile che l'anno successivo i Gori abbiano lasciato il Casalino ai Nucci. La famiglia Gori aveva già dimorato nella parrocchia di Quercegrossa tra gli anni 1878 e 1880 al podere Casagrande di Petroio quando Cesare era un giovane di 17 anni e il babbo Antonio del fu Natale comandava una famiglia di dieci persone composta dai suoi cinque figli maschi, due nuore e un nipote.




GRANAI (1925-1942); mezzadri; Castello; da Castellina in Chianti.
Il 6 aprile del 1925 i Granai facevano il loro ingresso al podere Castello I di Quercegrossa provenienti da Castellina in Chianti. Presero dimora nella prima costruzione a destra, a fine corridoio. Sono una grande famiglia di diciassette elementi con a capo Natale e la moglie Ernesta Sani e figli, il fratello Angiolo con la consorte Cesira Franchi e figli, lo zio Giuseppe di 83 anni e i cugini Emilio, Giovanni e Cesare. I primi anni al Castello sono funestati da tre lutti e se naturale fu la morte dell’anziano zio Giuseppe cinque mesi dopo il loro arrivo, un po' meno lo furono le morti premature di due figli di Natale, Armando a 24 anni nel 1926 e Annina a 22 anni nel 1927. Seguirono i matrimoni di Primetta e Giulia, le figlie di Angiolo e Cesira, che lasciarono il Castello per seguire i propri mariti: Primetta a Lilliano dai Biliotti e Giulia a Siena presso i Bianciardi. Agli eventi descritti seguirono altre partenze e comunque nel 1936 risulta presente al Castello una invecchiata famiglia di quattro persone soltanto: Angelo e Cesira con i nipoti Emilio e Cesare, figli del fu Giuseppe. Ancora pochi anni e poi nel 1942 partirono per Siena e lasciarono il podere agli entranti Pagni.




Cliccami per ritornare Indice famiglie