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Un’altra grave scorrettezza fu commessa alla Stazione Ferroviaria dal vetturino Raffaello Ceccarelli, fino a quindici anni prima fantino del Palio, che si permise di far scendere dalla sua vettura quattro signore di cui aveva prima accolto la prenotazione. Questo suo contegno procurò grave disagio alle signore e forte irritazione al funzionario delle Ferrovie Gualtiero Razzolini, autore della seguente lettera:
“Stazione di Siena il 9 settembre 1900
Ill.mo Signor Assessore del Corso Pubblico di Siena
Il giorno 6 andato mi trovavo in servizio colla funzione di 1° Capo in questa Stazione ebbi notizia per telegrafo di usare la cortesia a quattro Signore viaggianti in 1ª classe al treno 788 facendo loro trovare pronta una vettura. Fissai sul piazzale d’uscita il legno n°9 e quindi feci accompagnare le Signore le quali presero tutte posto nella predetta carrozza. Mentre dall’ufficio bagagli si portavano alcune valigie appartenenti alla comitiva e che dovevano con essa condursi a casa, venni informato che il vetturino prima si era mosso, ma poi udito l‘indirizzo di recapito delle viaggiatrici al quanto distante rifiutò decisamente di trasportarle. Intervenni con la Guardia di Pubblica Sicurezza alla Stazione per obbligare il vetturino a fare il proprio servizio ma costui, che già aveva fatto ridiscendere le Signore, non volle ottemperare e addusse una postuma giustificazione nel fatto ch’egli era già impegnato con una Suora di Carità la quale attendeva in Stazione come io volli vedere fino a dove giungeva la palese prepotenza di costui, chiamai che entrasse in Stazione e mi facesse discutere con la Suora di cui mi aveva parlato di fatto una Suora era in Stazione ad attendere che il treno 788 partisse e con esso una sua compagna e quindi sarebbe tornata in Città con quel legno ch’essa dichiarò avere fissato. Dopo tale dichiarazione, e per delicata deferenza alla Suora, io non ebbi da insistere e lasciai piena libertà al vetturino e poiché non vi erano vetture in piazza delegai un facchino a recarsi in Città e prenderne un altro il che produsse il disgustoso fatto che le Signore attesero ben 45 minuti nell’Ufficio del Telegrafo. Ora io chiedo: È lecito convenire che il vetturino dopo aver preso quell’impegno precedente avesse a trattare altri per libidine di doppio lucro? Se avesse detto subito: Sono impegnato si sarebbe evitato tutto quello che avvenne poiché delle vetture ve ne erano disponibili e ne sarebbe stata fissata un altra, prima che il piazzale si fosse reso deserto. Ma la causa diretta del rifiuto, tenuto conto anche delle dichiarazioni dello stesso vetturino fu la distanza del percorso di viaggio il che dimostra come ben sia detto che bisogna pagare e fare il comodo di quello che doventa poi l’arbitro dei propri capricci. Per queste ragioni io ho fede che siano presi a carico del conducente la vettura n°9 quei provvedimenti che richiede l’attuale incidente se non altro per dimostrare a costui che non è lecito fare quello che fece e dare una giusta soddisfazione al sottoscritto”.
Dopo questa relazione il Ceccarelli venne “sospeso dall’esercizio di vetturino pubblico per tre giorni”.



Tratto da FANTINI BRAVA GENTE di E.Giannelli, M.Picciafuochi, A.Ferrini e O.Papei - Betti Editore, Siena 2014