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Alla categoria dei ladri e dei ladruncoli, per fame o per vizio, appartennero diversi altri fantini.
Il 16 febbraio 1799 Pettiere fu autore di un furto di un maiale e per tale reato venne condannato a un anno di confino nella Provincia Inferiore di Siena. Ma Pettiere fece anche di peggio. Giovan Battista Paradisi, soprannominato “Il Romito” o il “Rosso” (mai Pettiere come è invece giunto a noi), nel corso di un processo dichiarò: “faccio tutti i mestieri, cioè il fantino, treccone e contadino, il caporale dei segatori, e tutto ciò che posso per vivere, e sono domiciliato a Monte Guidi Comune, e Cantone di Radicondoli”.
L’immagine che Pettiere provò a dare di sé, quella di un uomo onesto e laborioso, non era però confortata dal giudizio di chi lo conosceva bene: il parroco ebbe a definirlo ”vagabondo e con poca voglia di lavorare”. L’elenco dei mestieri che egli dichiarò di svolgere per vivere era sicuramente incompleto: avrebbe dovuto aggiungervi quello del ladro, ma, chissà perché, se ne dimenticò.
Dalla sua fedina penale risulta che nel 1810 fu condannato dalla Corte Criminale dell’Ombrone per un furto con “scalamento” e nel 1813 si distinse per un “furto di 31 monete di pavoli 10 l’una accaduto la sera del 15 dicembre nel Castello di Monteguidi a danno di Agostino Ferrucci nell’interno della di lui casa con scalamento di una finestra e con scasso di essa non meno che di un piccolo cassetto, ove conservavasi il denaro”.
Curiosamente si trova che uno dei testimoni chiamati dal Giudice fu un certo Valente Angiolini, nonno dell'omonimo Abbacchio che corse il Palio dal 1889 al 1902. Costui, contadino al podere del Callesi della tenuta di Monteguidi, asserì di aver venduto al Paradisi un maiale che risultò pagato con i soldi rubati.
L'arresto di Pettiere avvenne dopo diversi mesi e per la precisione la sera del 2 luglio 1814, dopo che egli aveva corso il Palio nella Pantera. Non sappiamo che cosa gli accadde dopo. Se finì in carcere, ci stette molto poco perché il 16 agosto di quello stesso anno era di nuovo a cavallo con il giubbetto della Giraffa.
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