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Erano trascorsi appena due mesi e quattro giorni dall’omicidio colposo commesso da Bonino, quando la cronaca nera cittadina dovette registrare un nuovo “incidente stradale” causato da un fantino a cavallo per le strade di Siena.
Luigi Giannelli detto Foramacchie, nato all’Osteria dell’Angelo di Lucignano d’Arbia, abitante a Siena nel territorio della Giraffa, di professione mugnaio e fantino, fu processato per aver investito e ucciso con un cavallo di proprietà di Stanislao Pagliai un anziano che stava passeggiando lungo i viali della Lizza.
“Sotto dì 5 Settembre circa ore sei della sera senza aver riguardo ai regolamenti di Polizia, ed al tempo del maggior concorso al passeggio della Lizza si facesse lecito di andare sopra un cavallo, per gli stradoni della Lizza medesima e così correndo in quello che porta direttamente alla Fortezza investisse nella spalla destra Giuseppe Spreti, che passeggiava per esso, per cui caduto violentemente in terra, oltre ad una momentanea privazione di sensi, e alcune escoriazioni nel sopraciglio di parte destra, riportò una frattura nell’osso temporale che da detta parte si estendeva al frontale, congiunta a dello stravaso, e la rottura di quattro costole della stessa parte destra con altro stravaso e per le quali interne lesioni l’infelice Spreti sotto il dì 12 settembre detto a ore 11 da mattina cessò di vivere”.
Per questo reato Foramacchie fu punito con “un anno di esilio dalla Giurisdizione Criminale di Siena e cinque miglia attorno con la comminazione di un egual tempo di confino a Volterra e suo territorio”.
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