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L’imprudenza e il gusto della velocità esistevano anche quando per le strade circolavano soltanto i cavalli.
Per un sorpasso azzardato seguito da una lite il 15 giugno 1791 finì in Tribunale Tommaso Felloni detto Biggeri. Quel giorno Biggeri tornava col suo barroccio dalla fiera di Rosia e tentò un sorpasso a “poche braccia distanti nella spianata salita la piaggia della Costa Fabbri” quando “con molta furia” volle prepotentemente passare avanti a un gruppo di persone che conducevano a mano dei buoi. Da lì nacque una discussione che presto degenerò in una rissa dove ad avere la peggio fu Girolamo Muzzi, mezzadro al podere denominato Acquacalda, il quale fu colpito da un pugno che gli causò la rottura di un labbro.
All’epoca dei fatti appena narrati, Biggeri aveva 22 anni e già cinque vittorie all’attivo. La sua carriera di fantino del Palio, cominciata nel 1783 con la vittoria all’esordio nella Torre quando era appena quattordicenne, si concluse con tre vittorie riportate in uno stesso anno: il 1809. Egli era dunque all’apice del successo quando improvvisamente passò dalla gloria di Piazza del Campo alla gloria del Cielo a causa di una “colica fulminante” che lo colpì il 14 giugno 1810, mentre si trovava a casa del barbiere Giulio Landi.
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