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Un’altra testimonianza della rissosità dei fantini ci è offerta da "La Vedetta" del 17 aprile 1905.
Quella volta a fronteggiarsi furono Angelo Montechiari detto Spansiano e Carlo Capperucci, anch’egli fantino che però si limitò a partecipare soltanto a qualche prova.
“Per cause non ancora bene accertate è avvenuta questa notte una clamorosa e lunga rissa in via dei Pispini, fra una trentina di persone, che ha indignato tutto quel popoloso rione che da molto tempo lamentava continui disturbi notturni e reclamava, ancora a mezzo del nostro giornale, una poca di sorveglianza per parte degli agenti e dei carabinieri.
A rissa finita si sono recati a farsi medicare all’Ospedale il vetturino Angelo Montechiari di anni 30, e il bracciante Carlo Capperucci di anni 24.
Il primo, cioè il Montechiari che è stato ricoverato all’Ospedale, presentava delle ferite a margini nette allo zigomo destro, alla fronte e all’occipite; il secondo una ferita a margini netti ad una tempia e un’altra all’occipite. Ambedue vennero giudicati guaribili in 10 giorni.
Venne pure sequestrato un coltello che il Capperucci ha dichiarato di aver tolto dalle mani del Montechiari”.
Come fantino del Palio Spansiano ebbe una carriera segnata dall’alternarsi della buona e della cattiva sorte. La prima gli regalò due vittorie su otto Palii corsi e la seconda una serie di infortuni con conseguenti ricoveri in ospedale. Esordì il 3 luglio 1898 nella Lupa e sfiorò la vittoria nonostante fosse reduce da un ricovero ospedaliero che si era protratto fino al 30 giugno, giorno della Tratta. Tornò in Piazza nell’agosto 1903 e fu primo al bandierino con il giubbetto dell’Oca. Con lo stesso giubbetto l’anno successivo, in occasione del Palio Straordinario corso il 17 aprile per l’inaugurazione della mostra dell’Arte Antica Senese, cadde rovinosamente e fu costretto a una lunga degenza al S.Maria della Scala. Poi, d’agosto, festeggiò l’anniversario della sua prima vittoria replicando il successo per i colori della Selva.
Il 2 luglio 1907 il Montechiari avrebbe dovuto correre il suo nono Palio, ma alla prima prova, col giubbetto del Nicchio su un cavallo baio di sua proprietà, subì un nuovo grave infortunio che segnò la fine della sua carriera.
Trascorsi due anni, l’ennesimo ricovero fu quello definitivo: Spansiano morì a Siena di broncoalveolite il 14 novembre 1909, a soli 34 anni. Nel registro dell’ospedale che certifica il suo decesso è annotata con tanto di sottolineatura una circostanza assolutamente inusuale in quegli anni: il rifiuto dei sacramenti in punto di morte.
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